Un videogame per assistere alle sedute, votare proposte di legge, dibattere sull'ordine del giorno con altri avatar da tutta Europa. Si chiama Citzalia ed è l'ultimo, disperato tentativo della Ue per fare presa sui giovani elettori: il gioco della democrazia si fa sempre più virtuale
di Francesca Barca
Da circa un mesetto se ne discute nell'ambiente di Bruxelles, tra funzionari, comunicatori e semplici eurogeek. Si tratta di Citzalia, l'ultimo progetto finanziato dal Parlamento europeo nell'ambito del suo programma per "migliorare la comprensione del ruolo e delle attività del Parlamento, accrescere l’interesse e la partecipazione del pubblico nei confronti del processo decisionale comunitario, fornire una piattaforma comune ai cittadini per sollevare questioni ritenute importanti per loro vita quotidiana". Qualcosa di bellissimo. Anche di più, viste le cifre in ballo.
Citzalia è stato finanziato dal Parlamento con la somma di 275mila euro, versati a European Service Network (Esn), un'agenzia di comunicazione di Bruxelles che lavora soprattutto con le istituzioni europee. Citzalia è una simulazione, una sorta di SimCity delle istituzioni. Dice il blog ufficiale: "Attraverso il tuo avatar puoi passeggiare , interagire, dibattere di attualità, proporre leggi, votare e imparare come il Parlamento funziona per i cittadini. Puoi essere un membro del Parlamento, un giornalista, uno studente o chiunque altro tu voglia. Gli altri cittadini potranno votare le tue proposte e tu potrai votare le loro. Attraverso gli 'experience points' sarai in grado di aumentare il tuo livello di esperienza in Citzalia".
Citzalia nasce dalla risposta di Esn alla richiesta dell'ufficio per la Comunicazione del Parlamento europeo per lo "sviluppo di un sito Internet innovativo che utilizzi metodi creativi per generare interesse e aumentare la consapevolezza sul ruolo del Parlamento". Il dibattito è nato da un post di Jon Worth, una delle voci più conosciute nella blogosfera europea, dell'agosto scorso. Worth si dice piuttosto scettico sul successo possibile dell'operazione: "Ho paura che si trasformi in un fantasma del Parlamento europeo, con pochi utenti e a caro prezzo". E i commenti nel resto della blogosfera non sono troppo diversi.
Se Citzalia è un gioco, bisogna ricordarsi che le persone reali, invece, votano. E visti i risultati di affluenza delle ultime elezioni europee (giugno 2009, 43,1%; giugno 2004, 45,6%; giugno 1999, 49,8%) pare che votino sempre meno. A questo aggiungiamo i risultati negativi dei referendum per la Costituzione europea in Francia e Olanda nel 2005, il No al Trattato di Lisbona degli irlandesi e, in generale, l'euroscetticismo di molti Stati europei.
Il progetto rientra nel tentativo di comunicare con i “più giovani”: già da prima delle elezioni del 2009 il Parlamento europeo ha avuto i suoi account Facebook, MySpace e Twitter. Jerzy Buzek all'inizio del 2010 è stato il primo Presidente del Parlamento ad aprirsi un account Twitter per meglio comunicare con i cittadini. Il che ovviamente non basta perchè le cose funzionino: un sondaggio pubblicato dalla società di consulenza Fleishman-Hillard nel maggio 2009 ha rilevato che i due terzi dei deputati europei non hanno mai sentito parlare di twitter.
Che il parlamento investa nella comunicazione è sicuramente cosa buona. Ma sul progetto, almeno in termini di efficacia, i dubbi restano tanti. Sia SimCity che Second Life, nonostante l'enorme successo iniziale, sono già cosa superata. Oggi i cittadini quando decidono di usare la rete per comunicare e commentare, usano altri canali. Citzalia potrebbe essere una cosa interessante per i ragazzini delle scuole, perché no, ma difficilmente arriverà a modificare la tendenza di partecipazione al voto degli europei.
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Citzalia
Dalla fine del 2010 Citzalia sarà lanciato in versione Beta. Per partecipare all'esperienza contattare i gestori attraverso il blog ufficiale
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