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DISCHI

La fede nel jazz

Coniuga tradizione secolare e modernità l'esordio del pianista Alessandro Sgobbio. Aforismi Protestanti reinterpreta i canti religiosi della comunità valdese con un occhio di riguardo alla musica contemporanea: in vendita soltanto su Internet


di Marco Buttafuoco

 


alessandro sgobbio2.jpgPugliese di Taranto, ventotto anni, di religione valdese, appena diplomato in jazz al Conservatorio di Parma, secondo classificato al concorso nazionale Luca Flores per giovani pianisti. Questa la rapidissima scheda di Alessandro Sgobbio. Inutile sprecare aggettivi come "promettente" o "emergente". In Italia il talento non è garanzia di riuscita professionale. Il successo - non citiamo i soliti nomi - è frutto di alchimie mediatiche misteriose ma non troppo. Per fortuna oggi la rete rende indipendenti gli artisti che tali vogliono veramente restare. Questo bel disco, è, infatti, acquistabile solo su internet, il non-luogo dove vivrà la creatività futura, quella che non si piega alle esigenze di un mercato pigro e superficiale.
 
Il titolo accenna già agli intenti musicali di Sgobbio. La maggior parte dei brani è, infatti, una personalissima e distillata rilettura di materiali musicali delle valli piemontesi che i valdesi scelsero secoli fa, quando sfuggivano alle persecuzioni della chiesa ufficiale. Furono protestanti ante litteram, in anticipo di almeno trecento anni su Lutero e con le Chiese riformate si riunirono nel XVI secolo. 
 
Naturalmente la musica che Sgobbio racconta da solo sul suo pianoforte (in un solo brano appare anche il clarinettista Achille Succi) non ha intenti folcloristici o descrittivi. La stessa forma aforistica richiamata dal titolo rivela un’intenzione poetica diversa. Quella di elaborare, in forma concisa e sognante, un sentimento di religiosità profonda, un legame forte con i confratelli di una religione che Sgobbio ha incontrato relativamente tardi, una specie di memoria non condivisa. 
 
La sensibilità artistica di Sgobbio è orientata verso la musica contemporanea (John Cage) e verso pianisti come Keith Jarret o Bobo Stenson più che verso il mainstream jazzistico propriamente detto. Ma l'ingrediente essenziale del disco è pur sempre l’improvvisazione, meditabonda e appassionata, talora ribollente come in una delle rielaborazioni di uno dei più importanti canti della tradizione innografica anglicana (Nearer, My God, to Thee). Improvvisazione che si alimenta anche di procedimenti tecnologici, come la sovraincisione o la preparazione del piano con effetti.
 
E’ un disco che cattura lentamente, Aforismi protestanti. Scontroso all’inizio rivela poi, con pudore, una vena poetica dolce e sofferta, intessuta di silenzi e di accensioni, una sorta di malinconia senza tristezza, un abbandono misurato. Non c’è però nessuna scoria minimalistica nelle quattordici tracce, quasi sempre molto brevi, nessun autocompiacimento. Dalle dita di Alessandro Sgobbio nasce musica profonda ed essenziale, quasi scabra, austera, come la religione che la ispira.



Tags: aforismi protestanti, Alessandro Sgobbio, Bobo Stenson, chiesa, internet, jazz, John Cage, Keith Jarrett, Luca Flores, Marco Buttafuoco, Piano Solo, pianoforte, recensione, Valdesi,
02 Novembre 2010

Oggetto recensito:

Alessandro Sgobbio, Aforismi protestanti, autoproduzione 2010

Per info e per comprare il cd: http://www.alessandrosgobbio.it/

giudizio:



7.631469
Media: 7.6 (34 voti)

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