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TEATRO

Scintille da una tragedia

Il monologo scritto da Laura Sicigliano e portato sul palco da Laura Curino rievoca la tragedia di quel marzo americano di inizio secolo, quando 146 giovanissime operaie morirono in fabbrica facendo la classica "fine del topo". Dietro a quella che celebriamo come Festa della Donna c'è una tragedia di dimensioni storiche


di Sergio Buttiglieri

 


Al Teatro Duse di Genova, mentre assisti a Scintille, l'ultimo, intenso monologo di Laura Curino, che aveva debuttato questa estate al Festival di Borgio Verezzi, ti rendi conto di come l'affermarsi della tradizione dell'8 marzo, seguita al tragico episodio avvenuto in una fabbrica d'America ai primi del XX Secolo, sia stata piena d'ostacoli. Ci sono voluti più di cento anni per avere l’elenco ufficiale delle vittime, con nomi, cognomi e nazionalità.
 
Tutte la lavoratrici provenivano dai paesi del vecchio Continente, compresa l’Italia, alla ricerca di un'indipendenza economica, abbagliate dal sogno americano. Nel marzo del 1911, tra le “scintille” di questa fabbrica tessile di New York ne morirono 146, giovanissime, come topi in una gabbia. A nulla valse la presenza delle uscite di sicurezza, sprangate dai proprietari (rimasti poi sostanzialmente impuniti) per paura che le operaie uscissero prima, e le scale antincendio non hanno retto il peso di chi fuggiva.
 
ScintillePP21S1.JPGSono queste le “scintille” che Laura Curino, con la sua inossidabile maestria affabulatoria, ci fa nuovamente riverberare dentro, fino a evocare una sorta di laica, emozionante e dolorosissima crocifissione femminile, tramite la scarna ma efficace scenografia: quelle camiciole bianche appese alle strutture metalliche sono simbolo di anonime vite ingoiate dalla logica produttiva, tesa ad abbattere sempre più i costi. Certo, i livelli non erano ancora tanto sofisticati come quelli che vigono nel mondo di oggi, dove evitiamo persino di guardare come si producono effettivamente oggi le merci per un Occidente wireless, che dimentica di essere fatto di corpi. Come quei corpi che allora caddero squarciando anche i teli dei vigili del fuoco, e che  oggi continuiamo a violare in nome dell’ultimo modello da comprare, per fedeltà a quei brand di cui siamo consumatori devoti. Laura Sicigliano, autrice del monologo, prende come pretesto narrativo l'episodio storico e lo restituisce alla sua tragicità, fuori dal processo di musealizzazione che l'ha trasformato nel contentino annuale per le donne dell’8 marzo. 
 
Nella famiglia italiana raccontata nel monologo, la madre e due figlie lavorano all'opificio, mentre il capofamiglia è in attesa di un'occupazione. Dalla voce della genitrice, roca per il fumo, sopravvissuta al rogo e ancora rifugiata sul grattacielo in fiamme dove si era precipitosamente arrampicata, conosciamo le ingenue speranze deluse dalle sue figlie, Matese Daria di 14 anni e Matese Lucia di 20. In uno dei momenti più toccanti dello spettacolo la Curino snocciola davanti a noi i bottoni dalla lunga veste, che cadono secchi come lacrime di dolore, allo stesso modo in cui cadranno nel rogo le sue giovanissime  figlie e tante altre vite assieme alle loro.
 
Famiglie devastate dalla tragedia e definitivamente umiliate con un cinico risarcimento, stabilito per legge a soli 75 dollari per vittima. In questa grandine di scintille ci si mostra come, da vittime dei soprusi, le donne si siano trasformate comunque in torce infuocate, destinate a spegnersi al buio. Bambole rotte che ad un certo punto non servono più, mentre restiamo ad ascoltare la, a posteriori straziante, canzoncina in voga durante quegli anni: “Mamma mia dammi 100 lire che in America voglio andare...”.



Tags: 8 marzo, festa delle donne, laura curino, Laura Sicigliano, scintille, Sergio Buttiglieri, sito, teatro della tosse, tour,
04 Dicembre 2012

Oggetto recensito:

Scintille, di Laura Sicigliano, con Laura Curino

Visto a: Teatro Duse di Genova
 
Il resto della locandina:
Prodotto e diretto da Laura Sicigliano; direttrice artistica di Cargo Teatro a Genova Voltri; Ricerca Storica di Silvia Suriano; Musiche originali di Edmondo Suriano; Scene di Laura Benzi Costumi di Maria Grazia Bisio; Disegno luci Tiziano Scali
 
Prossimamente in scena: dal 20 al 23 Dicembre Salerno, 20 febbraio Cossato (Biella)
26 febbraio Cervignano del Friuli (Udine), 1 marzo Prato, 5 marzo Lecco, 6 marzo Rivoli (Torino), 8-9 marzo Siena, 11 marzo Omegna (VERBANIA), dal 2 al 7 aprile a Milano

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