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di Luca Beatrice

Bye bye Eddie


Avesse letto la definizione di intellettuale che gli è stata appiccicata, certamente avrebbe storto il naso. Eppure Edmondo Berselli intellettuale è stato davvero, uno dei pochi davvero liberi nel nostro Paese. La sua morte lascia un vuoto incolmabile per l'originalità di pensiero espressa nei suoi libri e nei suoi articoli, che richiudevano passioni autentiche, sia quando
analizzava la storia e la società italiana, sia quando andava a scavare ai margini, dentro la cultura popolare. Detestava allo stesso modo la gauche caviar e la destra di plastica. Osteggiava il '68 e la presa del potere da parte degli ex-contestatori che volevano cambiare il mondo e invece hanno distrutto lo spirito di innovazione e di creatività dei primi anni '60, su questo tema ha scritto i suoi saggi più interessanti e portato in giro per l'Italia un bellissimo spettacolo con quel diavolo di Shel Shapiro, leader dei Rokes. Berselli amava molto l'Emilia, la sua terra, fatta di Ferrari e di musica. Ieri sera, durante il concerto di Vasco, mi sono soffermato a pensare alla definizione che Berselli ne diede, ultimo poeta popolare. Ma soprattutto Edmondo era un grande tifoso juventino, nonostante avesse dedicato un libro all'interista Mario Corso, Il più mancino dei tiri. Anni fa, in un'intervista, gli chiesi quale fosse la sua Juve e il suo campione preferiti: mi ripose quella del 1967, allenata da Heriberto Herrera, una squadra "proletaria" e "corridora" che scippò lo scudetto all'ultima giornata all'Inter. E naturalmente Omar Sivori, il Cabezon, "sulfureo, fuoco fatuo, irridente nel tunnel, magistrale nella tecnica".
Durante quel colloquio, confidenziale e amichevole come avviene solo tra persone profondamente diverse, mi regalò un intenso passaggio che suona davvero da eredità culturale e umana: "Il calcio è allegoria della vita quando è parlato, narrato, quando si raccontano gli episodi cristallizzati nella memoria e che sono condivisi da tutti, ed è come scambiarsi figurine quando le figurine non ci sono più".


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Inserito da Luca Beatrice - 14 aprile, 2010 - 16:09


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