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di Luca Beatrice

Perché la sinistra ha perso


C'è una piccola e deliziosa mostra al Museo Pecci di Prato che merita davvero una visita. Una retrospettiva di Gianni Pettena, architetto radicale o meglio "anarchitetto", protagonista di una stagione rivoluzionaria a proposito del cambiamento della figura professionale e dei limiti strutturali di questa, ovvero, l'architetto vissuto non solo come progettista e costruttore ma intellettuale visionario a 360 gradi, sognatore inconcreto, teorico e performer.
Insomma, doveva essere questo l'argomento del blog del dandy, anche perché Gianni Pettena si veste davvero bene, è elegante, raffinato, insomma calza alla perfezione allo spirito della rubrica.
 
Poi apro l'home page del Giudizio Universale e mi accorgo che la maggior parte dei commenti in evidenza sono inevitabilmente dedicati alle elezioni regionali. Ovviamente, tutti dalla parte degli sconfitti.
Beh, davvero un'occasione mancata di riflettere con più attenzione e meno prevenzione su scenari attuali che a osservatori intelligenti ma distratti non dovrebbero sfuggire. In Piemonte la sinistra ha perso le elezioni nonostante l'alleanza di comodo tra Bresso, Vietti e le estremità rifondarole. Ha perso perché non riuscendo più a leggere la società odierna pensa di sopravvivere di diritto acquisito e quando non capisce si diletta nel dileggiare l'avversario: analfabeta, barbaro, maniaco sessuale, razzista, incolto. 
Per molti uno come me rappresenta l'eccezione nell'elettorato di destra: laureato, insegnante, critico d'arte, curatore di mostre, collaboratore di diverse testate politicamente schierate altrove (come questa). I miei amici sono in larga parte di sinistra e molti di loro in campagna elettorale hanno sostenuto un candidato che ha preso poco più di 1.000 voti, meno gente di quanta è andata a feste e party in suo favore. E pensare che li avevo avvertiti che stavano perdendo tempo.
 
Cosa c'è in loro che non funziona? Forse dovrebbero cominciare a pensare che lo schema cultura d'elite-indottrinamento delle masse non funziona davvero più. Il modello Torino contemporanea si è rivelato un mezzo bluff, stantio e invecchiato, ha prodotto sempre le stesse cose per le stesse facce. E il pubblico si è stancato. Vuole argomenti diversi, più diretti, meno criptici.
Vuole meriti reali non per casta o famiglie. Vuole confronti non monologhi.
Vuole che l'Unità d'Italia sia concetto unificante, non soltanto l'ipotesi muffa del professor De Luna. Vuole crescere liberandosi del fantasma di Bobbio, riscoperto da vecchio in quanto alfiere dell'antiberlusconismo.
Vuole essere libera di scegliere, senza farsi insultare da nessuno. Loro che si preoccupano di gay, zingari, extracomunitari, minoranze etniche e non capiscono il proprio simile, uguale solo diverso nel pensiero.
Però è meglio smetta di dare consigli gratis, che poi li prendono per buoni e magari tornano a vincere le elezioni. Il più tardi possibile, speriamo.


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Inserito da Luca Beatrice - 1 aprile, 2010 - 17:52


Commenti

bell'articolo, la sinistra ha

9

bell'articolo, la sinistra ha perso sopratutto perchè difende le minoranze e credo che l'italiano medio si sia rotto di difendere le minoranze e lui non essere difeso da nessuno, farsi rubare in casa, uccidere sotto casa e stron.ate varie l'italiano vuole essere protetto on vuole porteggere gli altri, ed ha ragione, se vai a casa di questi simpaticoni che vengono qui a combinare casini non ti sbattono in galera per 2 giorni se combini un guaio piccolo o grande cha sia ma ci stai per anni e non con la tv via cavo ma a marcire in celle vere e proprie la sinistra ha perso perche non esiste piu e credo che non esisterà piu potrebbero lasciare il posto alla lega che è piu di sinistra di quelli che attulamente si definiscono di sinistra, farebbero un gran figurone e dimostrerebbero di avere sangue nelle vene, invece cosi dimostrano solo di voler stare li per prendere la seggiolina e 20000 euro al mese vergognatevi siete lo scandalo dell'italia e sopratutto di chi ancora ci crede veramente e vi vota che ancora non ha capito che non fate il loro interesse ma il vostro

sì, vabbé, in parte

sì, vabbé, in parte condivisibile. ma per nulla originale. la storia della sinistra che sottovaluta l'elettorato medio incantato dal ducetto è vecchia quanto il cucco. gente che vota come lei. Luca, ma scrive molto peggio di lei (i vari Feltri, Facci, ect...), la ripete da minimo un decennio, ma tutto è molto più fluttuante di come appare. se lei con "sinistra" intende persone che fanno politica, che sostengono i candidati del Pd (e taolvolta di altri partiti solo in parte più estremi) e che organizzano mailing list per indurre la gente a votare, posso darle ragione. in questo caso, le faccio pure un esempio: una maestra d'asilo appartenente alla meravigliosa generazione dei post-sessantottini, insegnante nella mia scuola materna-elementare(in classe di mio fratello, che è dell'88), che di fronte ai miei dubbi e le mie rabbie di laureata in lettere mi invita agli incontri di quartiere e mi manda mail con cene etniche e corsi di tamburi africani. nelle sue lettere (non mi sono cancellata dalla mailing list perchè talvolta gli argomenti mi interessano) tanta retorica inutile, un mettere l'accento su questioni bovine, ect... poi ci sono tante persone che hanno idee simili alle mie, ma magari le esprimono in altro modo (astenuti, schede nulle, il per nulla chiaro movimento cinque stelle). il concetto fondamentale è che disprezzare qualcuno per il diverso colore della pelle, l'orientamento sessuale e la provenienza è scemo, farlo per le sue idee o non idee lo è infinitamente meno. ci sono tanti, dalla sua parte, che paventano mille lauree (io ne ho due, ma per necessità), votoni, letture importanti, partecipazioni importanti, ect...ciò non toglie che il loro modo di esprimersi e i loro contenuti possano rivelare un'eccezionale pochezza. è tutto molto fluttuante, insomma. l'odio e il disprezzo sono sentimenti naturalissimi (bravo chi l'ha messo in luce, che sembra non essere mai abbastanza scontato), talvolta maturati dopo anni di vessazioni. per quanto mi riguarda, del berlusconismo contesto proprio il modo di pensare, che si abbatte soprattutto sui deboli, ma "deboli"per motivi insospettabili. il mio disprezzo ultimamente è rivolto anche a quelle persone che si dicono antiberlusconiane, gente che magari milita in rifondazione o quel che ne rimane, che si "indigna" di fronte al legittimo impedimento ma che ha in se i germi del cancro retrogrado a cui dice di opporsi e nemmeno se ne rende conto

Il commento del sig. Luca

4.05

Il commento del sig. Luca Beatrice mi sembra sommario e frutto dei messaggi distorti che i media ci hanno dato. Invito Luca ad andarsi a guardare proprio i dati, i numeri oltre che le percentuali ed avrà non poche sorprese. Per esempio scoprirà che Cota ha vinto in Piemonte, ma che i voti del centro-sinistra sono stati 900.515, quelli della destra sono stati 899.916. Strano eh? Anche io ho dato la mia "personalissima" chiave di interpretazione della sostanziale mancata vittoria del centro sinistra e dell'enorme astensionismo e sono andato a ripescare parole come "mobilitazione", "campagna elettorale" che - a mio parere - è stata più scarsa proprio per i partiti e gli schieramenti che hanno perso. Non è stato così per la Lega (che pure ha perso centinaia di migliaia di voti ...), non è stato così per i movimenti sponsorizzati da Grillo, non è stato così in Puglia. Non certo le motivazioni apocalittiche buttate lì da Luca.

Lei ha ragione nel dire che

Lei ha ragione nel dire che il PD ha sbagliato molto, se non tutto, non solo in questa campagna elettorale ma da molti anni a questa parte; ha ragione anche quando afferma che la supponenza intellettuale di molti elettori e politici di sinistra non produce buoni risultati e non è giustificabile. Tuttavia rimango confuso quando percepisco che un uomo della Sua cultura si sente superiore, ovvero degno di maggiore attenzione da parte dei politici, rispetto a persone (parola che Lei, per una dimenticanza presumo, ha omesso) come "gay, zingari, extracomunitari, minoranze etniche". Il problema credo stia proprio nel fatto che l'elettore di destra non comprende l'essenziale appartenenza alla specie umana: non capisce che il gay, lo zingaro, etc. è prima di tutto una persona e come tale è degno della stessa cura che viene rivolta all'italiano eterosessuale. Ragionando in termini di opposizioni e divisioni non si farà altro che fomentare la rabbia che le situazioni di contrasto creano per loro natura. Lungi dal voler negare ogni differenza o problema, credo che non sia questo il modo giusto di procedere per far progredire la società civile italiana. La Destra Italiana invece cavalca con vigore quei contrasti e ne fa una ragione di superiorità ben più pericolosa dello snobismo intellettuale di sinistra, e anche ben più efficace, se pure persone colte lo approvano.

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