In un libro tutte le nevrosi dei personaggi di Schulz: dalla paura di non ricevere lettere d'amore, fino alla megalomania di Snoopy. Perché è vero che i fumetti sono pieni di sensi simbolici e metaforici, come ci hanno insegnato Calvino, Eco e tanti altri. Ma il senso principale resta quello: far ridere.
di Daniel Agami
"Cos’è un po’ di orgoglio quando c’è di mezzo il tuo stomaco?" (Snoopy, erroneamente attribuita a Charles Schulz) C’è solo un caso in cui si può essere favorevoli alla pena capitale: a chi ha capito tutto, il lusso di sapere quale è, ma noi che non abbiamo sinceramente ancora capito niente della vita nel suo divenire quotidiano, sospettiamo che possa essere per le persone che pensano che i fumetti (e nell’esempio i Peanuts) siano cosa da bambini, o che ricordano di averli letti "quando ero ragazzino&qu
Finalmente un libro che parla di clochard raccontandoli davvero, ma in lingua letteraria
di Daniel Agami
Il comico e la scatenata compagnia Baby gang in D'ora in poi. Come sarebbe se fosse diverso. Uno spettacolo che mescola cabaret, commedia brillante, sperimentazione, avanguardia, dramma, metateatro, monologo e persino musical
di Daniel Agami
“Sognava il suicidio collettivo (bel progetto!)… un poeta deve morire perché le sue parole abbiano valore” (Carolina De La Calle Casanova) La morte e il comico, allegria di naufragi, funerali allegri. Sono tre ossimori, ma uno di questi non dovrebbe esserlo: eppure, la storia culturale ha imposto al comico (inteso come persona) due divieti difficilmente valicabili: la sessualità (il comico non può fare sesso, se non onanistico) e la morte (il comico non può morire). Comicità e Morte sembrano estremi, al punto tale che l’unione improp