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MOSTRA

Dalla bombetta di Charlot a quella dei drughi di Arancia Meccanica, passando per le visiere basse dei gangster movies e l'immancabile accompagnamento al trench di Bogart. A Milano grazie alla Fondazione Borsalino un originale percorso sui copricapi più importanti della settima arte: per scoprire che cosa si sono messi in testa i divi di Hollywood


di Anna Colafiglio

Il primo impatto ha un retrogusto straniante: la maggior parte dei visitatori che gravitano negli spazi di questa mostra, indossa un cappello. Quello dello spettatore che, inconsapevolmente, diviene parte integrante di un’esposizione, è già di per sé un evento che sorprende piacevolmente e fa sorridere.   Il cinema con il cappello. Borsalino e altre storie, è una mostra ambiziosa, dedicata a quel singolare binomio che intreccia il cinema alla storia del costume; un intreccio all’interno del quale quello del cappello diviene inaspettatamente un compl
02 Marzo 2011

RECENSIAMO TUTTO

Alcune ebree ortodosse la usano al posto del velo: si coprono il capo, sì, ma ricordando Lilith, cacciata dal Paradiso perchè troppo sexy


di Antonella Giani

Sbalorditivo come scoprire che Agassi portava il toupet. Alcune ebree ortodosse, invece del velo, si agghindano con splendide parrucche. Sono le donne delle comunità ultraortodosse note come haredim. Mogli così devote da indossare, dal giorno del matrimonio in poi, il velo come fede nuziale, quando non sono obbligate, da usi ancor più rigidi, a radersi il capo, ed escogitarsi poi qualsiasi sistema per coprirlo. Tutto è consentito, dalla garza alla cuffia, alla zazzera finta. Usanza maturata in seno a una stravagante leggenda mistico ebraica della cabala, la dice lu
08 Febbraio 2010