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FILM

Nell'Algeria degli anni '90, un piccolo gruppo di frati francesi viene sequestrato dai fondamentalisti musulmani. Vincitore del premio della Giuria a Cannes 2010, Xavier Beauvois riporta la generosità e il sacrificio dei benedettini con toni da film epico


di Marinella Doriguzzi Bozzo

“E’ nel nome delle religioni che si commettono le peggiori nefandezze”."E’ stato il colonialismo francese la radice di questa guerra civile”. Sono solo alcune fra le tanti citazioni che scorrono lungo il racconto. Come si vede, ce n’è per tutti. E questo spiega, insieme alla nobiltà dell’argomento, la ragione del successo di questo film, che in Francia ha sbancato i botteghini, ottenendo altresì al Festival di Cannes 2010 il premio della giuria.   In tempi di rigurgiti religiosi fondamentalisti, che sconfinano nel terrori
27 Ottobre 2010

RECENSIAMO TUTTO

Alcune ebree ortodosse la usano al posto del velo: si coprono il capo, sì, ma ricordando Lilith, cacciata dal Paradiso perchè troppo sexy


di Antonella Giani

Sbalorditivo come scoprire che Agassi portava il toupet. Alcune ebree ortodosse, invece del velo, si agghindano con splendide parrucche. Sono le donne delle comunità ultraortodosse note come haredim. Mogli così devote da indossare, dal giorno del matrimonio in poi, il velo come fede nuziale, quando non sono obbligate, da usi ancor più rigidi, a radersi il capo, ed escogitarsi poi qualsiasi sistema per coprirlo. Tutto è consentito, dalla garza alla cuffia, alla zazzera finta. Usanza maturata in seno a una stravagante leggenda mistico ebraica della cabala, la dice lu
08 Febbraio 2010