Ha compiuto da poco sessantacinque anni, e nonostante un compositore contemporaneo abbia scritto per lui un pezzo chiamato Lasciatemi morire, il più noto suonatore di violino del mondo non ne ha nessuna intenzione. Come dimostrane le sue esibizioni dal vivo, in questi giorni in Italia: da non perdere
di Giovanni Desideri
Lo scorso 27 febbraio Gidon Kremer, «principe dei violinisti», ha compiuto 65 anni; nel corso del tempo molti compositori hanno scritto brani per lui, da ultimo il serbo Stevan Kovacs Tickmayer, classe 1963, il cui «regalo di compleanno» - non sappiamo con quanta ironia – è stato un Trio con echi da Monteverdi “Lasciatemi morire”. Brano eseguito in apertura del concerto tenuto giovedì 29 novembre nella sala della Provincia di Teramo, insieme alla pianista georgiana Khatia Buniatishvili e alla violoncellista lituana Giedre Dirvanauskaite.
Fernando Suarez Paz, il violinista che fu a fianco del maestro negli anni migliori. Tre giovani musicisti italiani, bravi e coraggiosi, che lo contattano via internet. Un disco che rilegge le composizioni più note dell'autore di Libertango in maniera appassionata e fedele
di Marco Buttafuoco
Piazzolla secondo Piazzolla. Si potrebbe riassumere così il senso di questo disco: Fernando Suarez Paz, violinista del mitico (sì, mitico) quintetto del genio argentino, ha infatti da qualche anno formato un suo gruppo italiano. Ne fanno parte, oltre a lui, il pianista Marco Colacioppo, il bassista Enrico Fagone, il bandoneonista Cesare Chiacchiaretta. Tre musicisti giovani, talentuosi e coraggiosi. Sono stati loro infatti a proporsi direttamente a Suarez Paz, inviandogli dei loro video pubblicati su You Tube. Questo El alma de Piazzolla è il primo disco dell&rsquo