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ARTE

Lodevole operazione di recupero quella messa in piedi dal Museo S. Domenico di Forlì nei confronti del poco noto scultore italiano, sospeso (anche stilisticamente) a cavallo tra Novecento e Ottocento. Ma nel tentativo di mettere la sua opera a confronto "tra Michelangelo e Klimt" i nomi degli intrusi aumentano e il percorso di visita diventa una giungla da sfoltire


di Mirko Nottoli

Adolfo Wildt, nato a Milano nel 1868, ci è morto nel 1931. Fu titolare della cattedra di scultura all’Accademia di Brera, Accademico d’Italia, più volte invitato alla Biennale di Venezia. Celebrato in vita e poi dimenticato fino a oggi, quando un lento processo di rivalutazione è entrato in atto. Il fatto è che Wildt, nato e vissuto a cavallo tra i due secoli scorsi, in pieno clima Liberty, è come se lì in mezzo ci fosse rimasto bloccato, quasi sospeso: ancora troppo legato all’Ottocento per essere contemporaneo ma già tro
12 Aprile 2012

ARTE MODERNA

Ricreato appositamente per la stanza allo Spazio Oberdan di Milano da un team di scenografi e decoratori, il Fregio di Beethoven è l'affresco realizzato dal pittore nel 1902 per le pareti del Palazzo della Secessione di Vienna, come "cornice" della statua del compositore. Un esempio d'eccellenza dell'arte totale così come concepita dai Secessionisti


di Anna Colafiglio

Se avete voglia di respirare aria di Gesamtkunstwerk e secessionismo viennese, se volete rivangare le aspirazioni totalizzanti del Ver Sacrum muovendovi, di sala in sala, sulle note della Nona Sinfonia di Beethoven, la mostra allestita allo Spazio Oberdan di Milano, in occasione dei 150 anni dalla nascita di Gustav Klimt, è il posto che fa per voi.   La prima sala ci porta nel cuore del movimento secessionista, con le sorprendenti grafiche dei manifesti realizzati, tra gli altri, da Koloman Moser, Ferdinand Hodler, Alfred Roller e Leopold Stolba; accanto a essi, alcuni numeri della
28 Marzo 2012