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ARTE

Lodevole operazione di recupero quella messa in piedi dal Museo S. Domenico di Forlì nei confronti del poco noto scultore italiano, sospeso (anche stilisticamente) a cavallo tra Novecento e Ottocento. Ma nel tentativo di mettere la sua opera a confronto "tra Michelangelo e Klimt" i nomi degli intrusi aumentano e il percorso di visita diventa una giungla da sfoltire


di Mirko Nottoli

Adolfo Wildt, nato a Milano nel 1868, ci è morto nel 1931. Fu titolare della cattedra di scultura all’Accademia di Brera, Accademico d’Italia, più volte invitato alla Biennale di Venezia. Celebrato in vita e poi dimenticato fino a oggi, quando un lento processo di rivalutazione è entrato in atto. Il fatto è che Wildt, nato e vissuto a cavallo tra i due secoli scorsi, in pieno clima Liberty, è come se lì in mezzo ci fosse rimasto bloccato, quasi sospeso: ancora troppo legato all’Ottocento per essere contemporaneo ma già tro
12 Aprile 2012

SCULTURA

Per Suspense sedici artisti contemporanei da tutto il mondo espongono le proprie opere a mezz'aria. Lo spazio ex3 di Firenze va ad esplorare la Quarta Dimensione, ma dimentica di dare una guida al visitatore


di Riccardo Bonini

L'impressione generale è quella di un'occasione mancata. Il tentativo di fare il punto sul 'momento' della scultura contemporanea, chiamando a raccolta sedici significativi artisti di nazionalità e generazioni differenti, non appare completamente riuscito.    Suspense, lungi dall'identificare solamente il titolo della rassegna, finisce col definire anche la (piuttosto spiacevole) sensazione che rimane addosso allo spettatore, indeciso fino alla fine tra la deferenza verso il magniloquente assetto espositivo e il sospetto di essersi trovato di fronte al classico gioco &q
25 Marzo 2011

SCULTURA

Dal 1911 al 1913 l'artista livornese abbandonò la pittura per dedicarsi allo scalpello. Il Mart di Rovereto mette i suoi lavori a confronto con i rispettivi modelli, dalla Thailandia e dall'antica Grecia. Le stesse sculture che, una volta tornato ai pennelli, gli forniranno l'ispirazione per "allungare i colli"


di Mauro Perosin

C’è chi sostiene coraggiosamente che una mostra si debba fare se c’è qualcosa d’interessante e utile da dire. E se una mostra deve prima di tutto raccontare, il Mart non inganna, presentando ancora una volta una narrazione dal fascino particolare: Modigliani scultore. Un’esposizione non enciclopedica, ma concepita come un percorso che ripensa la scultura di Modigliani (1884-1920) e scandisce lo scorrere del tempo dell’arte, dal 1911 al 1913, attraverso la fragile produzione dell’artista. (a destra, Testa di Donna 1911)   L’ineccepibi
17 Febbraio 2011

ARTE

Togliere il superfluo dalla materia per far emergere la forma: è la lezione di Michelangelo, che il maestro francese ha fatto propria. Un grande innovatore che non aveva paura di ispirarsi alla tradizione: al Museo Santa Giulia di Brescia, tutta la sua opera viene ripercorsa attraverso il rapporto confidenziale con il Buonarroti


di Anna Colafiglio

“Si potrebbe far rotolare una statua di Michelangelo dall’alto di una collina fino a far scomparire la maggior parte degli elementi di superficie: la forma rimarrebbe comunque intatta”; parole di Henri Matisse, che riassumono in una vivida immagine l’essenza di questa mostra. L’accostamento è apparentemente impossibile. La strana coppia, si direbbe: Michelangelo e Matisse, il Rinascimento e il Novecento a confronto. Due mondi opposti, inconciliabili addirittura, se si vuol dar retta alla voce delle prime impressioni. Di fatto, però, addentrandoci neg
14 Febbraio 2011

ARTE CONTEMPORANEA

Le sagome filiformi dello scultore italiano vengono ingigantite, moltiplicate e... vestite, pescando nell'immaginario collettivo: dal trench di Bogart al raso di Marilyn passando per Via col vento e Raperonzolo. Sono le Variations che l'artista concettuale americano ha pensato per la Fondazione Prada di Milano


di Anna Colafiglio

Provate a immaginare a una scultura a metà tra Giacometti e Degas, tra Marilyn Monroe e la Dorothy di Judy Garland nel Mago di Oz, tra Humphrey Bogart e… John Baldessari, nientemeno che lui. Moltiplicate questa scultura per nove, ingigantitela a dismisura e frazionate le citazioni artistiche, cinematografiche e, perché no, quel tocco da fashion victim che non fa mai male. Otterrete così The Giacometti Variations, l’installazione di John Baldessari creata appositamente per gli spazi della Fondazione Prada di Milano.   Mostro sacro dell’arte contempo
25 Novembre 2010

RECENSIAMO TUTTO

In seguito alle proteste della donne del paese, è stata finalmente rimossa la brutta statua di Manuela Arcuri dal lungomare di Porto Cesareo


di Alessandra Minevini

Questa storia ha un inizio desolante e un lieto fine. Iniziamo da questo. Poche settimane fa è stata divelta la statua in pietra leccese raffigurante Manuela Arcuri che, a detta di chi l'ha voluta nel 2002, benediceva il mare e la pesca di Porto Cesareo, località turistica del Salento. Il monumento recava la scritta “Il mare di Porto Cesareo a Manuela Arcuri, simbolo di bellezza e prosperità”.    La decisione della nuova giunta comunale fa seguito a una petizione firmata dalle donne del paese che questa statua proprio non l'hanno mai digerita. Perch&e
21 Aprile 2010

MOSTRA

A Milano Il senso dello spazio, la prima personale italiana della scultrice spagnola Cristina Iglesias


di Silvia Conti

Un giardino inatteso, allestito negli spazi di un ex capannone industriale e popolato di metalli, cemento, vetro e pietre. La vegetazione reale scarseggia, ma il rumore dell'acqua che scorre, le luci che sembrano filtrare da rami scossi dal vento e il senso di pace e armonia sono esattamente quelli di un rifugio naturale. Siamo a Milano, alla Fondazione Arnaldo Pomodoro, dove fino al 7 gennaio 2010 è aperta al pubblico Il senso dello spazio, la prima personale italiana di Cristina Iglesias. Nata nel 1956 a San Sebastian, in Spagna, l'artista si è presto affermata nel panorama del
26 Novembre 2010