Il quasi-remake del coreano Hunyo (1960) è una commedia nera: la famiglia di un ricco uomo d'affari assume la giovane Euny per affiancare la vecchia governante nei lavori di casa. Im Sang-soo eredita, tra alti e bassi, la regia che fu di Kim ki-young. In sala da venerdì
di Sandra Petrignani
Chissà perché chiamano remake un film ispirato a un altro che lo precede solo per il tema in comune e qualche vaga citazione. Per accrescere curiosità? Per conquistare alla nuova pellicola i fedelissimi della prima?
Non credo che molti abbiano visto The Housemaid numero uno, che s’intitola Hanyo ed è un cult in Corea, girato da Kim Ki-young nel ’60. Più che a quel precedente, in realtà, Im Sang-soo, regista dell’attuale The Housemaid, si è ispirato alla Corea contemporanea, e lo spaccato che dà è talmente distante dal paese ritratto in Hanyo che già questo segna una distanza.
L’altra, sostanziale, è di forma. Hanyo gioca sulla sorpresa finale e corre in un vertice bizzarro e visionario, The Housemaid (chissà perché il titolo non è stato tradotto nell’altrettanto efficace "La domestica") si mantiene nell’orbita di un leccato realismo, con le solite inquadrature da pubblicità di lusso di estenuata globalizzazione.
Eppure il film ha picchi interessanti. Racconta gli amori ancillari di un viziato tycoon, raffinato e sempre elegantissimo, per la giovane Euny, venuta ad affiancare la governante più anziana Byung-shik (un ottimo, complesso personaggio) in vista della nascita di un secondo figlio della ricca famiglia (la prima, una bambina molto matura, sarà chiave di volta di un sottotesto morale del film).
Come annuncia il suicidio anonimo di una ragazza qualsiasi all’inizio della storia (eco di un altro suicidio, quello di una giovane innamorata del protagonista in Hanyo) la vicenda non avrà un lieto fine, e anzi il modo in cui Euny si vendicherà del disprezzo dell’intera famiglia nei suoi confronti è una scena di grande potere visivo ed emozionale. Trasforma ogni spettatore nell’atterrita bambina condannata, dopo la tragedia che lascia più vuoti e infelici i genitori, alla nevrosi e a qualche più devastante futuro, forse non solo personale, ma di tutto il paese.
Tags: cinema orientale, Corea, Hanyo, Im Sang-soo, Kim-ki-young, recensione, remake, Sandra Petrignani, The Housemaid,
The Housemaid di Im Sang-soo, Corea del Sud 2010, 106 m
Commenti
Film ben fatto,di impatto
Film ben fatto,di impatto emotivo,con un finale ad effetto.PUr non conoscendo la versione del 1960,certamente la nuova versione ricalca bene i sentimenti dei protagonisti della storia.In particolare della bambina ,il grillo parlante , su cui ricadranno certamente gli effetti devastanti del suicidio della domestica.
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