Il quasi-remake del coreano Hunyo (1960) è una commedia nera: la famiglia di un ricco uomo d'affari assume la giovane Euny per affiancare la vecchia governante nei lavori di casa. Im Sang-soo eredita, tra alti e bassi, la regia che fu di Kim ki-young. In sala da venerdì
di Sandra Petrignani
Chissà perché chiamano remake un film ispirato a un altro che lo precede solo per il tema in comune e qualche vaga citazione. Per accrescere curiosità? Per conquistare alla nuova pellicola i fedelissimi della prima? Non credo che molti abbiano visto The Housemaid numero uno, che s’intitola Hanyo ed è un cult in Corea, girato da Kim Ki-young nel ’60. Più che a quel precedente, in realtà, Im Sang-soo, regista dell’attuale The Housemaid, si è ispirato alla Corea contemporanea, e lo spaccato che dà è talmente
Kirk Jones firma il remake di un film di Giuseppe Tornatore: dopo molto tempo, un padre torna a far visita ai suoi quattro figli sparsi in giro per il paese. La regia e il cast gli lasciano campo libero e l'attore settantenne giganteggia, in una parte che fu già dell'ultimo Mastroianni
di Andrea B. Previtera
Siamo nel 1990: Giuseppe Tornatore, ci racconta l’amarezza tutta nostrana dell’Italia di quei tempi, attraverso lo sguardo triste e obliquo dell’ultimo Mastroianni. “Stanno tutti bene”, si stringe nelle spalle in conclusione il protagonista, con una malcelata ironia alludendo alle disgrazie dei figli sparsi per la penisola. Kirk Jones, ai tempi, batte il ciak su degli spot per una nota marca di vodka e si avvia alla carriera di regista. Passano vent’anni, e lasciati alle spalle i distillati di patate, un Jones affermato torna a impugnare quel copione