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di Emiliano Morreale

Boris è finito, viva Boris!


Anche la terza stagione di Boris, serie tv della piattaforma Sky, è finita. Mentirei se dicessi che la terza e la seconda serie sono state all’altezza della prima, una vera rivelazione che colpi dapprima pochissimi felici e poi si allargò per forza del passaparola. Ma si tratta pur sempre del miglior prodotto televisivo italiano del decennio, l’unico che possa stare alla pari con serie americane tipo Scrubs o la primissima Friends
 
Anzi, Boris personalmente lo trovo preferibile ai colleghi americani perché è un nipotino della commedia all’italiana, e non della tradizione della commedia screwball. E quindi ci somiglia e ci colpisce più da vicino, proprio culturalmente. Quel che fa ridere in Boris non è il privato, ma il pubblico. Non i personaggi e i loro ritmi, ma la precisione e la cattiveria nell’osservazione di costume.
E poi, la serie dice la verità definitiva sulla cialtroneria della televisione italiana (e, mediatamente, del cinema), sul suo asservimento, la sua pigrizia e il suo squallore senza rimedio. A chi vorrà capire la fiction televisiva contemporanea, tra vent’anni converrà studiare non i libri e gli studi dei massmediologi e dei sociologi della comunicazione, ma dare semplicemente un’occhiata a Boris. C’è tutto. 
 
La prima serie di Boris è superiore a qualunque commedia italiana di questi anni, compresi Virzì o Verdone. Perché ha la perfidia dei nuovi arrivati, finché, nelle due stagioni successive, si è seduta sulle proprie stesse trovate, si è istituzionalizzata, ha cominciato a soapizzarsi e “raccontare storie”. Eppure in quasi ogni puntata ha continuato a esserci un’idea, una zampata, un momento memorabile che la riscattava. 
 
Ora è annunciato il passaggio di Boris al cinema. Ci auguriamo di ridere come non abbiamo mai riso in una sala cinematografica in questi anni. Ma anche se non dovesse accadere, è già tanto quello che gli autori della serie (Luca Vendruscolo e Mattia Torre) ci hanno dato. Viva Boris!


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Media: 6.4 (22 voti)

Inserito da Emiliano Morreale - 4 maggio, 2010 - 12:35


Commenti

Evidentemente Boris (e altre

Evidentemente Boris (e altre cose del genere) sono orientate al pubblico tardo adolescenziale e postpuberale (età indicativa: 35-40 anni e passa), single, televisore LCD surround, ovviamente parabola Sky e relativi balzelli ecc. ecc.

boris è una delle pochissime

boris è una delle pochissime perle che la tv italiana ha prodotto, ha delle trovate geniali, ogni puntata è diversa provoca tanta gioia, ma anche molta amarezza

Viva Boris! Secondo me però

Viva Boris! Secondo me però la terza serie è stata all'altezza della prima. Le prime puntate sul mondo mediaset...da morire.... Il tentativo di dimostrare che "un'altra fiction (non) è possibile"... E l'incursione finale di René sullo yacht degli sceneggiatori, mi ha fatto urlare facendo il tifo! Temo fortemente, però, che il film mi deluderà...se non sarà così, sarà un doppio miracolo.

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