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SPECIALE LIBRI

Il grande musicista di Baltimora non amò mai molto i critici. Loro, al contrario, continuano a dedicargli libri su libri: tra i più esaurienti, Il Don Chisciotte Elettrico di Neil Slaven, in ristampa a 14 anni dalla prima uscita


di Federico Capitoni

Accingersi a parlare o scrivere di qualcosa che riguardi Frank Zappa crea sempre un certo imbarazzo. Zappa non ha mai avuto tanta simpatia per critici e giornalisti musicali, ai quali, a suo avviso, si applica bene il detto: “Chi sa fare fa, chi non sa fare scrive”.   Peccato, perché a noi invece il buon Frank è molto simpatico. Il fatto che ci troviamo qui a promuovere un libro che parla di lui dovrebbe però tranquillizzarci: il nostro oggetto non è Zappa, bensì un collega che parla di Zappa. Il Don Chisciotte elettrico di Neil Slaven non &
12 Maggio 2010

DISCHI

I due campioni del jazz moderno in un album dove i silenzi sono importanti quanto le note


di Dario De Marco

Fu quel gradasso di Frank Zappa a dirlo per primo: “Parlare di musica è come danzare di architettura”. E però l’aforisma era stato già confutato molti anni prima, dalla meravigliosa Isadora Duncan che disse: “Io potrei ballare quella poltrona”. Naturalmente si rivendica qui, in sede di Giudizio Universale, il diritto di parlare di musica e di tutto il resto, nonché di ballare palazzi e poltrone, dipingere film, suonare pensieri. Il proposito d’altronde in certi casi vacilla; per esempio davanti al disco Chiaroscuro di Ralph Towner
08 Gennaio 2010