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TEATRO

Ricantare la celebre opera di Mozart a cappella, con i rumori e le pernacchie che fanno i bambini e un'espressione imperturbabile sul volto. E' l'ultima trovata de I Sacchi di Sabbia, la compagnia tosconapoletana che riporta nei capolavori della lirica un po' di sana malizia


di Igor Vazzaz

In un impeccabile completo scuro, una figura maschile, magra, dai tratti daliniani, accoglie il pubblico in silenzio, al centro d’una scena spoglia. Unici arredi, uno schermo sul fondo e, qualche passo più avanti, un doppio gradino di legno. Impettito, l’uomo in completo scuro reca con sé una borsa a tracolla, in compunta attesa che il pubblico prenda posto e cessi l’ordinario brusio precedente le performance teatrali. Buio. Una voce fuori scena, femminile e neutra, fornisce una scarna sinossi del Don Giovanni, citando situazioni e snodi del capolavoro di Mozart
12 Luglio 2010

SPECIALE LIBRI

Il grande musicista di Baltimora non amò mai molto i critici. Loro, al contrario, continuano a dedicargli libri su libri: tra i più esaurienti, Il Don Chisciotte Elettrico di Neil Slaven, in ristampa a 14 anni dalla prima uscita


di Federico Capitoni

Accingersi a parlare o scrivere di qualcosa che riguardi Frank Zappa crea sempre un certo imbarazzo. Zappa non ha mai avuto tanta simpatia per critici e giornalisti musicali, ai quali, a suo avviso, si applica bene il detto: “Chi sa fare fa, chi non sa fare scrive”.   Peccato, perché a noi invece il buon Frank è molto simpatico. Il fatto che ci troviamo qui a promuovere un libro che parla di lui dovrebbe però tranquillizzarci: il nostro oggetto non è Zappa, bensì un collega che parla di Zappa. Il Don Chisciotte elettrico di Neil Slaven non &
12 Maggio 2010

DISCHI

I due campioni del jazz moderno in un album dove i silenzi sono importanti quanto le note


di Dario De Marco

Fu quel gradasso di Frank Zappa a dirlo per primo: “Parlare di musica è come danzare di architettura”. E però l’aforisma era stato già confutato molti anni prima, dalla meravigliosa Isadora Duncan che disse: “Io potrei ballare quella poltrona”. Naturalmente si rivendica qui, in sede di Giudizio Universale, il diritto di parlare di musica e di tutto il resto, nonché di ballare palazzi e poltrone, dipingere film, suonare pensieri. Il proposito d’altronde in certi casi vacilla; per esempio davanti al disco Chiaroscuro di Ralph Towner
08 Gennaio 2010