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MUSICA JAZZ

Stefano Pastor e Kash Killion, un violino e un violoncello che sembrano sax e conttrabbasso. In Bows percorrono i sentieri dell'improvvisazione fino a riscoprire il segreto della musica degli schiavi neri. Quello che Duke Ellington definiva "il suono viola"


di Marco Buttafuoco

All’origine era l’Africa e quel suono che Duke Ellington chiamò "suono viola". Vago, indistinto, aspro all’orecchio occidentale, che è abituato a tonalità definite: “Una nota non è mai attaccata direttamente, ma lo strumento e la voce le si avvicinano dall’alto o dal basso, giocano intorno alla sua altezza senza mai soffermarvisi, e se ne staccano lasciandola in tutta la sua ambiguità. Il timbro è velato, parafrasato, tramite mutevoli vibrati, tremolii ed effetti armonici” (Amiri Baraka, Il popolo del Blues
11 Febbraio 2011

DISCHI

I due campioni del jazz moderno in un album dove i silenzi sono importanti quanto le note


di Dario De Marco

Fu quel gradasso di Frank Zappa a dirlo per primo: “Parlare di musica è come danzare di architettura”. E però l’aforisma era stato già confutato molti anni prima, dalla meravigliosa Isadora Duncan che disse: “Io potrei ballare quella poltrona”. Naturalmente si rivendica qui, in sede di Giudizio Universale, il diritto di parlare di musica e di tutto il resto, nonché di ballare palazzi e poltrone, dipingere film, suonare pensieri. Il proposito d’altronde in certi casi vacilla; per esempio davanti al disco Chiaroscuro di Ralph Towner
08 Gennaio 2010