Il pezzo più pregiato della sua personale, la Montagna di Sale, soggiorna ora nella Piazzetta Reale di Milano, alla portata di tutti. E' sempre andata così con l'autore campano, erede di quei teorici che già negli anni settanta volevano le installazioni fuori dalle gallerie e a contatto con il pubblico
di Anna Colafiglio
Lo spettacolo comincia già fuori, nella Piazzetta Reale dinanzi al Palazzo che ospita l’esposizione: l’imponente Montagna di sale, dieci metri d’altezza e un gran corredo di trenta sagome equestri, dialoga meravigliosamente con lo spazio cittadino che la circonda. “La Montagna ha bisogno di un luogo pieno di gente, è un’opera popolare, non ha paura del confronto”, ha dichiarato l’artista, memore della storica installazione del ’95, in Piazza del Plebiscito a Napoli, durante la cui permanenza “successe di tutto: da
Sessanta dei suoi cani hanno già invaso tutta Milano, da Piazza Duca d'Aosta a Palazzo Reale. Sbarco è l'esposizione che fa il punto sulla poetica dell'artista, da sempre attento ai temi dello smarrimento e della solitudine nella società moderna
di Cristina Geninazzi
Velasco Vitali sbarca a Milano con una mostra di straordinaria semplicità e bellezza. La condizione precaria del migrante e lo spaesamento dell’individuo nel rapportarsi agli altri sono le linee tematiche di questo viaggio tra metaforico e reale che l’artista ha declinato in quattro momenti diversi e in altrettanti gruppi di opere. Si parte dalla stazione centrale, centro nevralgico della città, in piazza Duca d’Aosta, dove si staglia l’avamposto della mostra: è lo Sbarco, appunto. Una barca di acciaio