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FILM

Nel misero sud del dopoguerra, un dodicenne di nome Salvatore e la sua passione per il cinema: la trama vi ricorda qualcosa? Ma non bastano né Maria Grazia CucinottaAlessandro Haber a salvare Un giorno della vita, opera prima di Giuseppe Capasso


di Andrea B. Previtera

Iniziamo questa recensione con un nome: Ugo Menegatti. Un nome che magari non vi dirà nulla, ma che va menzionato con sottolineatura doppia, perché sia tra i salvi. Perché sia salvato dalla mattanza incombente. Curatore della magnifica fotografia di Un giorno della vita, merita un raggio di sole tutto per sé. Poi, la pioggia torrenziale.    Il regista Giuseppe Papasso, in un'intervista dell'anno scorso, ci informava di aver scritto il soggetto di questo film "pensando a un film francese della Nouvelle Vague, I quattrocento colpi". Oggi scopriamo
14 Gennaio 2011

FILM - SPECIALE VENEZIA 2010

venezia.GIFTre anni dopo Rosso Malpelo, Pasquale Scimeca torna a lavorare su un romanzo di Giovanni Verga. Interpretata perlopiù da attori non professionisti, la famiglia di pescatori viene traghettata in un presente di miserie e furberie, sullo sfondo di una Sicilia fin troppo simile a quella dell'autore verista


di Andrea B. Previtera

Questa recensione è falsata. No, non suona molto bene – troviamo una forma diversa per esprimere ed estendere il medesimo concetto... ecco – questa recensione è cucinata. Come un pesce. Pulita dunque, innanzitutto, della testa e della coda.  Mettiamola così: la versione di Malavoglia di Pasquale Scimeca, cui abbiamo assistito in anteprima, presentava un numero sufficiente di fotogrammi tecnici (diciamo una lisca) tale da far supporre che si trattasse di un montaggio provvisorio, arrangiato in occasione del Festival di Venezia. E allora, sentiamoci autorizz
08 Settembre 2010

SPECIALE LIBRI

L'ultimo lavoro di Luca Ricolfi analizza, con molteplicità di dati e fonti, i flussi di denaro tra regioni italiane. Un testo che è piaciuto soprattutto alla destra per le sue conclusioni "federaliste", ma che dovrebbe essere considerato da tutti, per il suo metodo rigoroso e per la proposta di una contabilità nazionale alternativa al Pil


di Roberto Basso

Dichiaro subito il mio pregiudizio: considero Luca Ricolfi uno dei migliori scienziati sociali in circolazione. Avvertito il lettore della possibilità che la mia valutazione delle sue opere sia eccessivamente benevola, posso esprimere tutto il mio apprezzamento per Il sacco del Nord.   Un giudizio positivo poggiato sulle stesse ragioni della stima che nutro per il suo autore: Ricolfi è uno di quei sociologi che si rimboccano le maniche per infilare nei dati le mani e le braccia fino al gomito. Anzi, siccome le sue considerazioni non nascono mai guardando il cielo stellato,
31 Maggio 2010