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LIBRI

Il libro del sociologo Alessandro Dal Lago sul caso Gomorra come è al centro di infuocate polemiche: da un lato i critici di Saviano (non è più solo Berlusconi a dire che danneggia l'immagine dell'Italia), dall'altro i suoi accaniti sostenitori. Ecco perché, invece, la strenua difesa del ragazzo minacciato dalla camorra e le perplessità sull'opera letteraria possono coesistere


di Roberto Basso

A vent’anni vivevo a Napoli e volevo fare il giornalista, quando il giornalista del Mattino Giancarlo Siani venne ucciso dalla camorra. Forse è per questo che sono riluttante alle critiche che montano su Roberto Saviano, pur condividendo i commenti critici sulla qualità letteraria di Gomorra. Eppure devo correggermi, perché Roberto Saviano è soggetto distinto dal suo personaggio-mito, affermatosi nel volgere di pochi anni. E mentre il primo va difeso (fisicamente, con la scorta) il secondo merita un’analisi critica come quella condotta da Alessandro Dal
18 Giugno 2010

SPECIALE LIBRI

L'ultimo lavoro di Luca Ricolfi analizza, con molteplicità di dati e fonti, i flussi di denaro tra regioni italiane. Un testo che è piaciuto soprattutto alla destra per le sue conclusioni "federaliste", ma che dovrebbe essere considerato da tutti, per il suo metodo rigoroso e per la proposta di una contabilità nazionale alternativa al Pil


di Roberto Basso

Dichiaro subito il mio pregiudizio: considero Luca Ricolfi uno dei migliori scienziati sociali in circolazione. Avvertito il lettore della possibilità che la mia valutazione delle sue opere sia eccessivamente benevola, posso esprimere tutto il mio apprezzamento per Il sacco del Nord.   Un giudizio positivo poggiato sulle stesse ragioni della stima che nutro per il suo autore: Ricolfi è uno di quei sociologi che si rimboccano le maniche per infilare nei dati le mani e le braccia fino al gomito. Anzi, siccome le sue considerazioni non nascono mai guardando il cielo stellato,
31 Maggio 2010

LIBRI

Da Porta a Porta a L'isola dei Famosi: il saggio di Gianpietro Mazzoleni e Anna Sfardini fa il punto su com'è cambiato il nostro modo di vedere la politica durante gli ultimi quindici anni


di Roberto Basso

Curioso che la pubblicazione di un saggio sulla mutazione pop della politica coincida con il crollo della partecipazione elettorale dei cittadini. Politica pop – Da Porta a Porta a L’isola dei famosi è appunto il titolo di un agile ma prezioso volume - in libreria da poche settimane per i tipi del Mulino - che descrive le trasformazioni registrate dal sistema politico italiano durante gli ultimi 15-20 anni in simbiosi con l’evoluzione della televisione.   Curioso perché, dopotutto, in democrazia la politica dovrebbe essere “popolare” per definiz
19 Aprile 2010

LIBRI

In difesa del privato di Wolfgang Sofsky vorrebbe aiutarci a difenderci dal controllo delle nostre vite, in costante aumento su più fronti. Ma non ci sono né intuizioni né interpretazioni, e neppure teorie convincenti o nuovi dati interessanti


di Roberto Basso

Ridicolo. In difesa del privato di Wolfgang Sofsky è un testo ridicolo. Una serie inenarrabile di considerazioni puerili e inutili. Ci si rigira questo libricino in mano e ci si chiede dove stia il mistero, il segreto, che cosa – sfuggito alla lettura – possa giustificare la scelta di Einaudi di pubblicarlo. Il tema è interessante, sì, perché il controllo delle vite personali aumenta costantemente e con modalità finanche suadenti, che abituano progressivamente il cittadino ad essere l'oggetto di un'analisi microscopica da parte di una moltitudine
02 Marzo 2010

LIBRI

Manuel Castells, benché ormai giri il mondo come conferenziere, a differenza di altri sociologi alla moda mantiene rigore e profondità. Lo dimostra il suo ultimo poderoso saggio, Comunicazione e potere, che usa la rete come metafora per comprendere il presente


di Roberto Basso

Ci sono sociologi-star, insigni accademici che si aggirano per il mondo tenendo conferenze e riempiendo le colonne dei giornali. Francesco Alberoni, per esempio, tiene la sua anacronistica rubrica sulla prima pagina del Corriere della Sera da non si sa più quando ("quelli come Alberoni hanno rovinato la sociologia in Italia" mi rivelò un brillante professore già vent’anni fa, in quel di Torino). Anthony Giddens ha elaborato l’ipotesi della "terza via" politica, Ralf Dahrendorf ha pontificato in tutte le lingue e – tra gli ultimi &ndash
08 Febbraio 2010

FOTOGRAFIA

In mostra a Milano ancora per un mese i meravigliosi scatti di uno dei più grandi fotografi del pianeta


di Roberto Basso

È una novità relativa, nel senso che la mostra di Steve McCurry a Milano, inizialmente programmata fino al 31 gennaio, è stata prorogata per tutto il mese di febbraio, fino al 28. È quindi un'occasione fantastica per vedere tante opere di McCurry quante non ne sono mai state esposte in una singola mostra.   A chi non è appassionato di fotografia il nome di McCurry, premiato due volte con il World Press Photo Award, potrebbe non dire niente. In questo caso recuperate dalla memoria una copertina straordinaria del National Geographic: il ritratto di un&rsqu
01 Febbraio 2010

LIBRI

Sessant'anni di storia politica e battaglie civili: Marco Pannella li analizza con Stefano Rolando in Le nostre storie sono i nostri orti (ma anche i nostri ghetti). E rivendica l'unicità del suo partito


di Roberto Basso

Le nostre storie sono i nostri orti (ma anche i nostri ghetti) non è una lunga testimonianza. I testimoni esistono attraverso pochi sensi: la vista, per lo più, o l’udito. Invece Marco Pannella la storia l’ha attraversata e l’ha fatta con tutto il proprio corpo. Pochi leader hanno donato il corpo alla politica come ha fatto Marco Pannella: un corpo morso dalla fame e dalla sete, dato alla galera, sollevato di peso dalle strade dei sit-in. Quei froci e drogati dei radicali (così venivano proposti all’opinione pubblica dai media fino agli anni Ottanta
07 Gennaio 2010

LIBRI

Dal terrorismo allo Stato di polizia: una raccolta di scritti per ragionare a freddo su un argomento caldo. Vari autori (tra cui Slavoj Žižek) e vari approcci: dal saggio politologico alla riflessione sul film A history of violence


di Roberto Basso

È più facile parlare di violenza in assenza di violenza. Il parlarne in astratto, collocandola tra i meccanismi della storia come un lubrificante, la priva del potere emozionale che sempre scatena “la violenza fisica, umana, che produce terribili effetti sul corpo umano”, lo stesso potere capace di muovere alla pietas Sabina Guzzanti davanti al viso ferito del capo, restituito inaspettatamente a una umanità dolorosa. Pure nel vuoto artificiosamente emozionale dell’astrazione, l’esercizio della riflessione sulla violenza è una necessità
18 Dicembre 2009