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FILM

Prende il titolo dalla vecchia altalena "calcinculo" il nuovo film di Danis Tanovic. L'autore di No man's land guarda alla Jugoslavia del 1991: i ritorni, le partenze e i piccoli avvenimenti che animano la quotidianità di un paesino, poco dopo che il muro è caduto, poco prima che la inizi guerra


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Finalmente una pellicola che ha una vicenda piena e compiuta da raccontare, e lo sa fare bene, con i ritmi e i dettagli giusti, riadattando un impianto classico alla realtà quotidiana di vite ordinarie, in prossimità del precipitare della Storia.     Siamo in Erzegovina, nel 1991, dopo la caduta del muro di Berlino che segnerà la fine del comunismo, preparando la Jugoslavia del dopo Tito alla guerra fratricida fra Serbi, Croati, Sloveni e Macedoni. Su una Mercedes rossa, sfolgorante di cromature, torna al villaggio nativo lo spregiudicato e maturo Divko, sin
31 Maggio 2011

ARTE

Il 2011 sarà l'anno della cultura russa in Italia: a Torino la fondazione Sandretto Re Rebaudengo si prepara a celebrarlo esponendo le opere di venti artisti contemporanei della scena moscovita. Lavori che rivelano una nazione ancora in lotta con un ingombrante passato


di Riccardo Bonini

C'è un sorprendente vantaggio nel dedicare la propria attenzione all'arte di un contesto mutevole e delicato come quello est-europeo: la possibilità di rimanere meravigliati dalla sua malinconia. Gran parte della produzione artistica e intellettuale russa è impregnata di un'evidente nostalgia, che ripercorre i vertiginosi traumi ideologici di un'area culturale ricchissima. Lì si sono sedimentate senza soluzione di continuità avanguardie assolutamente peculiari, una popolarissima tradizione iconica e una radicale propaganda ideologica.   Nell'anticip
21 Ottobre 2010