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FILM

Seconda regia cinematografica dopo Hunger (mai distribuito in Italia) per Steve McQueen: il suo Brandon (Michael Fassbender) è un solitario e anaffettivo ossessionato dal sesso. Shame conferma il talento di un videoartista riscopertosi cineasta


di Marinella Doriguzzi Bozzo

"Agiamo in funzione di ciò che desideriamo". La frase potrebbe appartenere - e di fatto appartiene - tanto ad uno dei personaggi di quell'affascinante baraccone che è stato la serie televisiva Lost come ad uno scritto di Lacan. Ma cosa succede quando il desiderio non è padroneggiato, ossia quando il desiderio non viene deciso dal soggetto, ma decide del soggetto? Diventa insoddisfazione perenne, coazione compulsiva a ripetere, tecnicamente più disturbo isterico (o istrionico) che vizio: una sorta di "cosificazione" dell'essere.   E
19 Gennaio 2012

VIDEOARTE

L'inventore della videoscultura è protagonista di un'ampia personale al PAC di Milano: le sue installazioni parlano, hanno fattezze umane e grandi occhi che scrutano i visitatori


di Anna Colafiglio

“Quando un oggetto è dotato di occhi diventa un corpo, anche se non ha alcun nesso con la forma di un corpo umano”. Anche se quella che ci troviamo davanti è una nebulosa vagamente antropomorfa, che di umano ha soltanto gli occhi, le labbra e, ogni tanto, qualche frammento di mano o di gamba. È un po’ inquietante l’umanità che trapela da questo ecosistema tecnologizzato, all’interno del quale ogni corpo sembra esploso sotto la pressione dei propri malesseri psichici, vittima di una frantumazione che turba e ammalia al contempo.  &n
05 Aprile 2011

FILM

Donne senza uomini è l'esordio cinematografico della videoartista Shirin Neshat. Acclamato e premiato con il Leone d'argento, dimostra però che c'è ancora una differenza tra le due forme d'arte


di Remo Bassetti

L’identità del cinema è sottoposta, da tempo, a un duplice attacco: dal basso, con i videoclip musicali e certe forme di video pubblicitari commissionati dalle grandi marche (che non a caso vengono proiettati prima dei film al cinema), e dall’alto con la video arte. E’ chiaro che riuscire a tenere nettamente distinti i piani è condizione necessaria perché il cinema continui a costituire un’espressione artistica autonoma.   Perché per vedere Wim Wenders in dvd si pagano pochi euro e per possedere un video di Nam June Paik si paga
19 Aprile 2010