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Centri benessere

Il cinema Azzurro Scipioni, un'oasi nel quartiere Prati

In questa rubrica non parleremo di centri benessere in senso letterale, come beauty farm o spa, ma di tutti quei luoghi benefici per la mente e/o lo spirito. Iniziamo con una sala deliziosa in uno dei peggiori rioni di Roma


di Andrea Dusio

Il quartiere di Prati è certamente uno dei più schifati nei discorsi dei romani. Le mura vaticane che incombono, gli elefantiaci turisti americani che le cingono d’assedio, le suore polacche, simili a fattrici manesche della Pomerania o dei Monti Tatra, e quelle filippine, cinguettanti come colibrì rompicoglioni, e soprattutto una miriade di uffici efficientissimi, di impiegate che zampettano sui tacchi, di pronipoti mascellari di trucidi legionari infilati nel gessato d’ordinanza, come se fossimo a Milano, come se nella vita si dovesse, dopo aver compiuto le sette fatiche di Ercole per andare a lavorare, anche lavorare davvero.
A Prati, però, resistono anche due oasi. La prima è Mondo Arancina, propaggine sicana, rostro aragonese incuneatosi sin nel cuore dello stato papalino, filante di mozzarelline sgusciate dai fiori fritti, armato di supplì che sembrano colpi da bombarda.
 
Ma c’è soprattutto l’Azzurro Scipioni. È un minuscolo cinema, creato da un regista di cui in passato ci sono piaciuti tantissimo alcuni film, primo fra tutti Uova di Garofano, e altri, come Il Quartiere, ci hanno annoiato mortalmente: Silvano Agosti. Agosti è un uomo spigoloso, lontanissimo dagli stilemi della gente di cinema romana. Credo sia di Brescia, e i bresciani autentici sono indubbiamente le zucche più fini del Nord Est (che di zucche fini in verità non abbonda). L’Azzurro Scipioni possiede due sale, arredate come se fossimo in un vero e proprio museo del cinema, con macchine da presa, pizze, foto, ogni genere di cimeli.
 
La programmazione è scandita da due generi di pellicole. Film che potremmo definire “proseguimenti di prima”, come Vincere di Marco Bellocchio, o transitati velocemente in sala. E grandi capolavori del cinema, che ruotano regolarmente nella programmazione. Sono i film che più piacciono ad Agosti, e che vengono proiettati come se fossimo a casa sua, ma con uno schermo e un sistema audio al livello dei cinema del centro storico. Ordet, La dolce vita, Il mestiere delle armi, Otto e mezzo si mescolano ai titoli dello stesso Agosti, o di un altro regista di casa nella Lombardia virgiliana, Franco Piavoli, documentarista eccentrico e sommamente lirico, dedito a vere e proprie egloghe visive. E così, grazie ad Agosti, è possibile declinare a memoria l’unico verso latino che conosciamo, Tityre, tu patulae recubans sub tegmine fagi, anche tra i colletti delle camicie inamidati col cartongesso degli avvocati praticanti di via Cola di Rienzo, paini ingellati, carabbinieri incazzusi, vetrinette di intimo Yamamay assediate da segretarie sculettanti e tedeschi imbriachi con la t-shirt (pennellata autoreferenziale) del Giudizio Universale.


Tags: Andrea Dusio, azzurro scipioni, Franco Piavoli, Il mestiere delle armi, Il Quartiere, La dolce vita, Marco Bellocchio, Mondo Arancina, Otto e mezzo, prati, Silvano Agosti, Uova di Garofano, Centri benessere,
24 Novembre 2009

Oggetto recensito:

Cinema azzurro scipioni, roma

Dove: via degli Scipioni, 82. www.azzurroscipioni.com

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Commenti

l'azzurro scipioni è mitico.

l'azzurro scipioni è mitico. mondo arancina bleah.

All'Azzurro Scipioni si

All'Azzurro Scipioni si scoprono tanti film. Ma Mondo Arancina fa schifo

All'Azzurro Scipioni ho

All'Azzurro Scipioni ho scoperto molti film. Ma Mondo Arancina fa schifo

E' vero, l'Azzurro Scipioni è

E' vero, l'Azzurro Scipioni è proprio così e anche il contorno umano descritto dal bravissimo Dusio