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di Gioia Gottini

Anche l'uomo si profuma. Ma come?


Un tempo c’era quello per l’uomo che non doveva chiedere mai. Poi sono arrivati tutti gli altri. Ma agli uomini è rimasta la poca voglia di chiedere, il che porta a dilemmi irrisolti e a errori fatali. Tipo: ma questo è un profumo o un deodorante? Spesso un occhio al prezzo aiuta, ma negli altri casi viene in aiuto la pubblicità: le pubblicità dei deodoranti di solito mostrano adolescenti maschi circondati da bellissime fanciulle sexy e sorridenti. In realtà sorridono perché felici di trovare un 18enne avvicinabile: a certe età, un deodorante è tutto quello che si può chiedere a un uomo in fatto di igiene personale.
 
Uomini che state leggendo, se siete in dubbio, spruzzatelo: se fa fss, è un profumo. Se fa fsssssssss, è un deodorante. Non usate mai il profumo per deodorarvi le ascelle: non ha questo potere ed è in genere dolciastro, quindi a metà giornata emanerete un afrore poco piacevole. Potete farvene un’idea spruzzando il vostro profumo preferito su un cane bagnato.

Altro errore: comprare un profumo senza provarlo, attratti dal packaging, dalla campagna pubblicitaria, dal nome o dalla commessa. Con il risultato, classico, di ritrovarsi con un profumo invernale in estate e viceversa. Ma anche di intercettare un profumo che reagendo con il ph della pelle diventa qualcos’altro, a metà tra un posacenere abbandonato e un mercato dei fiori nel tardo pomeriggio. Tipologie:

1. L’uomo come una volta. Vedi pubblicità di Dolce e Gabbana. Un uomo adagiato su una barchetta, inquadrato dal basso ventre, con indosso un costumino bianco: non ha niente da nascondere, e tutto da mettere in mostra, compresi i pettorali da nuotatore. Intorno a lui, lo scenario da sogno della grotta azzurra, perché si sa, Italians do it better. Come ti aspetti che sia il profumo: fresco e persistente.
 
2. Il testimonial. Nessun uomo sarà mai portato a pensare che indossando un profumo le donne vedranno in lui il famoso attore di Hollywood. Per quello ha bisogno almeno di una macchina di lusso. Ma il profumo con testimonial bypassa il problema per raggiungere il suo vero target d’acquisto, le donne. Le quali, si sa, hanno più fantasia, e possono riuscire, nelle giuste condizioni di luce, a scambiare il compagno di una vita per il mascelluto a petto nudo che hanno adocchiato su D donna. Certo il profumo deve essere davvero buono, con toni di tabacco e di spezie, anche un po’ da capogiro.
 
3. Il profumo unisex. Un genere relativamente nuovo, ma all’apparenza gradito. Spesso comprato dall’uomo senza nemmeno sapere che è unisex (ha sentito un profumo agrumato e fresco, il flacone sembrava una bottiglia di Gatorade e tanto gli è bastato), o comprato dalla donna perché piace anche a lei. Lui lo indosserà senza problemi se lo porta anche la sua compagna, scambiando la cosa per il desiderio di lei di “annusarne” la presenza anche quando non c’è, ma smetterà quando scoprirà che anche la sua collega in ufficio lo usa.
 
4. Il profumo-totem. Questo non ha bisogno di un testimonial, belloccio o famoso che sia. Basta la presenza di una bottiglia-feticcio che da sola diventa promessa di successo. Perché il trucco riesca la bottiglia deve somigliare a: un simbolo fallico; una macchina; un pugnale; un cambio; e quindi in ultima analisi sempre a un simbolo fallico. Grande, fuori misura, da tenere con due mani. Il rischio è che il profumo sia all’altezza: pesante, umorale, difficile da portare e ingombrante.
 
5. L’alternativo. Qui siamo in un territorio di confine che di solito ospita uomini dalla sessualità incerta, metrosexual, artistoidi e studenti del Dams. Il profumo in questione può avere boccette ironiche (Moschino, J.P. Gautier), essenze di solito usate per i profumi femminili (rosa, fiori d’arancio), campagne pubblicitarie insolite e senza uomini appena usciti dalla doccia. Chi lo porta, incredibilmente, lo sceglie per il motivo meno scontato: perché in genere è un buon profumo.


8.2575
Media: 8.3 (4 voti)

Inserito da Gioia Gottini - 10 febbraio, 2010 - 13:35


Commenti

Bell'articolo. Bisognerebbe

7.02

Bell'articolo. Bisognerebbe parlare più spesso di profumi, non sono solo una cosa frivola ma uno dei tanti modi di godersi la vita, se uno li sa scegliere senza conformismo.

Che l'uomo non si profumi...

Che l'uomo non si profumi... non è proprio previsto, eh?

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