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ritratto di Gianluigi Ricuperati
di Gianluigi Ricuperati

Non parlerò io


Gentile lettore,
ho cambiato idea. Volevo lasciare questo spazio, non trovavo il modo di occuparlo. Ora ho trovato un modo. Non parlerò io, parleranno i ritagli di notizie, storie, idiozie che troverò in giro. Nel weekend è successo, com'è noto, qualcosa che conferma una constatazione profonda e seria: che l'Italia è un paese grottesco, in cui succedono in modo grottesco cose grottesche. Gli attentatori sono grotteschi. Il volto delle istituzioni è grottesco. I sacerdoti,
specie novantenni, sono grotteschi. Le interviste e i commenti sono grotteschi. Non posso esimermi dal segnalare, fra i trouvaille, tutto ciò che mi pare suffraghi in modo efficace questa triste condizione.

15 dicembre 09
Corriere della sera: Perché parla di un Berlusconi "terrorizzato"?

Don Luigi Verzè: "Il problema non è lui. Lui si è già ripreso, la forte emozione che ha provato è già alle spalle. L’ho rivisto all’ora di pranzo, e il suo ottimismo aveva già preso il sopravvento. Anch’io sono un ottimista; ma perché ho novant’anni, e mi sento ormai nelle braccia di Gesù Cristo. Berlusconi è più ottimista di me. Il problema è l’odio. Questo episo dio è anche un monito. Il segno che è davvero il tempo di cambiare la Costituzione".
 


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Inserito da Gianluigi Ricuperati - 16 dicembre, 2009 - 12:39


Commenti

Dato che l’ultimo post

Dato che l’ultimo post chiama in causa la redazione, non posso esimermi dall’intervenire. A me non sembra affatto che Gianluigi Ricuperati abbia parlato del nulla o delegato la sua voce ad altri (in ogni caso la selezione è essa stessa un non irrilevante lavoro di pensiero). In realtà quei post sono un piccolo trattato sulla sofferenza dello scrivere, sui dubbi e le insicurezze dell’intellettuale nei rapporti con il destinatario, sul mettersi in discussione di fronte agli sviluppi che le nuove tecnologie propongono, mandando effettivamente in crisi la tradizionale comunicazione verticale. Sono aspetti normalmente ignorati, occultati sotto un’edulcorazione patinata, e qui hanno avuto uno sviluppo quasi in una performance, forse al di là delle intenzioni consapevoli dell’autore. A me sembra che Ricuperati abbia scelto di giocare allo scoperto, e l’autenticità del suo procedere non mi ha fatto pentire di avergli affidato un blog. Gianluigi ha un grande spessore intellettuale e questa sorta di sperimentazione in diretta me lo rende ancora più simpatico, e mi conferma che le dinamiche pubbliche di un sito possono essere diverse da quelle di una rivista cartacea ( ciò che in fondo è proprio quanto anche sostengono i suoi critici). Sono certo che i lettori di Gu saranno un giorno i primi sostenitori di Gianluigi.  

Gentile direttore, la

Gentile direttore,

la ringrazio per la sua risposta. In effetti le dinamiche di un sito sono differenti rispetto ad una rivista cartacea. Non metto in dubbio lo spessore intellettuale di Ricuperati, però mi prendo la libertà di rivolgere la mia attenzione a blog che ritengo, secondo la mia opinione (che non è l'opinione di un intellettuale), più stimolanti e più interessanti. Sulla rivista cartacea, forse avrei semplicemente girato pagina, senza leggere. Qui, decido di cliccare altri link. La dinamica in fondo non è poi diversa. E la ringrazio molto per aver risposto ai commenti degli utenti su questo blog. La differenza sostanziale tra il cartaceo ed un blog è appunto l'interazione. E mi sembra che Ricuperati, davanti a critiche evidenti dei lettori, non abbia accennato a nessun tipo di interazione. Beh come le dicevo, in fondo non è un problema, GU è ricco di altri contenuti a cui rivolgere la mia attenzione.

Cordialmente

Caterina

Secondo me, se non si ha la

1.08

Secondo me, se non si ha la voglia/forza di scrivere un blog, si può anche decidere di scegliere di NON SCRIVERE un blog, semplicemente. Rimacinare gli argomenti che sono già accessibili negli altri media non risponde allo spirito di GIUDIZIO UNIVERSALE. Giudicare significa dunque prendere posizione, esercitare lo spirito critico nel breve, ma potenzialmente intensissimo, spazio di una recensione. E soprattutto significa INTERAGIRE. I blog funzionano grazie all'interazione. Avere un blog significa mettere in gioco la propria opinione e, magari, inserirsi nel dibattito che viene stimolato da chi sceglie d'intervenire. Altrimenti il blog muore e diventa l'ennesimo esempio di un'informazione verticale e imposta. Dunque, senza rancore verso il caro Ricuperati e senza giochi di parole sul suo cognome, decido di dire semplicemente: avanti un altro!Ci sarà pur qualcuno che ha voglia di mettersi in gioco recensendo tutto ciò che è degno di una recensione/stroncatura come è sempre stato nello spirito dell'ex giudizio universale cartaceo...o forse non c'è. Mi rimetto alla redazione di GU.

Sono d'accordo col senso del

Sono d'accordo col senso del suo post. Ormai ogni cosa: quelle gravi come le scemenze vengono strumentalizzate dal premier e dai suoi sodali per portare acqua al loro mulino, ossia per svuotare di senso la nostra ottima Costituzione, al fine di costruire leggi pro-premier.

Siamo alle solite: indecisi

Siamo alle solite: indecisi tra parlare di niente o star zitti, parliamo di Berlusconi. Irricuperabile

insomma siamo al ridicolo. mi

1.08

insomma siamo al ridicolo. mi sono astenuto dal commentare il primo chilometrico post, pieno di sboronate finto intellettualistiche e di promesse non mantenibili. mi sono astenuto dal commentare il secondo post, che stabiliva il record di blog più corto della storia, fatto solo di un'introduzione e un addio, come un libro che ha solo la prefazione e i ringraziamenti finali. mi sono astenuto più che altro per il sollievo che mi dava la notizia di non vederla più mescolata alle firme preferite del mio mensile preferito. non posso trattenermi ora, che il suo gioco viene allo scoperto: altro che braminismo e difficoltà di confidenza, qui il punto è che lei non ha voglia di lavorare, e allora si metterà a ritagliare una delle tante notizie assurde (questa con cui inizia non fa ridere per niente). bella forza! "parleranno le idiozie": ecco, se lo è detto da solo. come disse quel comico al tizio che lo fischiava da un palco: "io nun ce l'ho co te, ma co quelli che te stanno vicino e ancora nun t'hanno buttato de sotto". io non ce l'ho con lei, signor giannessuno irricuperabile, ma con quelli di giudizio universale che si fanno succubi dei suoi scatti uterini. "testimoni saranno i muri": questa è l'unica certezza, dato che i lettori saranno altrove.

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