Centri benessere
L'invisibile Sharm della vacanza sul Mar Rosso/2
Meta del turismo di massa, emblema del posticcio e del tamarro. Una stroncatura troppo scontata? Invece no: ecco un viaggio alla scoperta del fascino che nessun finto suk o colata di cemento potrà cancellare. In questa seconda e ultima puntata finalmente arriva il bello: ed è tutto sotto il livello del mare
di Viola Rispoli
Potete imbattervi in completini dalla fantasia hawaiana su sfondo turchese, che si credevano estinti; russi danarosi che lo dimostrano con le dimensioni del proprio stomaco; cumenda col soldo e la settimana enigmistica, ventenni russe in cerca di marito e quarantenni italiane rifatte in cerca di sesso; abitudinari assuefatti, le classiche famiglie da villaggio che fanno piramidi con il buffet per ammortizzare, comitive di giovani esaltati dalla possibilità di un viaggio esotico al prezzo di un soggiorno a Torvajanica (in effetti tutto ciò è molto democratico); appassionati di subacquea, esperti dell’intrattenimento serale pallidi in viso e coppie di una certa età e dall’abbronzatura scientifica, che progettano di allungare di una settimana il prossimo soggiorno e chiacchierano con disinvoltura di fondamentali questioni nazionali (“Almeno al cavaliere piacciono le donne”).
La sera le zanzare si fanno aggressive ma gli ospiti se ne infischiano usando l’autan, mentre si rammarica chi vive e lavora qui da quasi vent’anni, e giura che prima le zanzare non c’erano e che il clima è cambiato per colpa di troppi giardini e condizionatori. A Sharm non piove mai, l’acqua è calda e il clima è secco. Eppure oggi in certe stagioni l’umidità può arrivare al 50%, livelli un tempo impensabili.
Del resto questo è un deserto. Fuori dall’ormai lussureggiante striscia costiera non c’è altro che un territorio giallo, pietroso e aspro. Il contrasto tra il cielo azzurrissimo e la terra brulla attraversata da un’unica strada, e le venature minerali che si scorgono tra le rocce a ogni curva, i verdi e zafferani e rossicci, i bianco panna e marrone, i rosa, ruggine e ocra non danno il tempo di annoiarsi per il paesaggio monotono; e distraggono dall’eventuale vista di cumuli di spazzatura vecchia, spiaccicata lungo la strada.
Un percorso comunque solenne che ripaga del viaggio di quasi 3 ore per il monastero di Santa Caterina, scenograficamente incastonato in una fenditura ai piedi del monte Sinai, ma che di per sé deluderebbe se non fosse per la galleria delle icone, dove protetti da teche si trovano anche libri con le copertine d’argento, copiati a mano dai monaci amanuensi. Sono un assaggio della biblioteca del monastero, inaccessibile al pubblico, che contiene la seconda più grande raccolta di codici e manoscritti del mondo dopo quella Vaticana.
Ci si dimenticherebbe di essere venuti da Sharm se non fosse per il numero di autobus che stazionano fuori, per l’ingresso e l’uscita a sensi unici alternati, la fila disordinata degli italiani, i venditori di uova di marmo e campioni di quarzo. Se avete un soggiorno di due settimane andateci, se no state al mare, che non vi deluderà.
Accedere all’acqua tramite pontili che partono dalla spiaggia e si allungano al largo può sembrare farraginoso, ma ne scoprirete presto la necessità. La barriera corallina è sulla riva. La barriera corallina è la riva. È il territorio roccioso che entrando in acqua si fa corallo. È vietato camminarci e i pontili galleggianti consentono di raggiungerne il limite per poi tuffarsi e costeggiarla nuotando. E a una profondità di due metri trovare cattedrali subacquee, cernie dei coralli, pesci leone e pesci farfalla, pesci angelo e pesci napoleone, branchi argentati di fucilieri e madrepore.
Se pensavate di andare a Sharm senza maschera e pinne, cambiate subito meta. Se li avete dimenticati, affittateli. Se potete, prendete un brevetto subacqueo, e se già lo avete sfruttatelo. Ma anche se la profondità vi spaventa prenotate ugualmente le uscite in barca perché potrete fare anche snorkeling, e se vi ha già stupito la riva le barriere incontaminate in mezzo al mare vi lasceranno a bocca aperta. I più titolati subacquei riconoscono il mar Rosso come una delle mete più belle del mondo, da quel punto di vista.
È come nuotare in un acquario affollato, in un giardino dalle forme fiabesche che sembra uscito dall’incredibile immaginario di Parnassus. Le due mete principali sono per fortuna difese strenuamente dalle istituzioni locali: anche se a prima vista non si direbbe, le barche sono in numero limitato, e per salirci bisogna consegnare i documenti e aspettare i permessi, e finalmente raggiungere l’isola di Tiran con i suoi atolli, e la riserva costiera di Ras Mohammed, che mette fine all’interminabile susseguirsi di costruzioni restituendo giustizia alla vista e al paesaggio, che finalmente si mostra com’è sua natura anche a guardarlo dal mare: un’assolata tavolozza gialla e turchese, circondata dai monti e sovrastata da un cielo senz’ombre. Ma non sognate: la riserva si allunga per soli 30 chilometri e appena finisce, più a nord, altro terreno non più vergine è stato venduto e già lottizzato. Resta solo da costruire.
(fine)
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11 Dicembre 2009
Oggetto recensito:
SHARM EL SHEIKH, EGITTO
Pro: il mare, la barriera corallina, alcuni scenari, la vicinanza all’Italia, i prezzi abbordabili
Contro: le mura dei resort, la difficoltà a reperire un ristorante arabo originale e un negozio di genuino artigianato locale, la puzza di fogna quando vengono innaffiati i giardini con l’acqua usata (siamo sempre nel deserto), la vicinanza all’Italia, i prezzi abbordabili
Ha contribuito al ribasso dei prezzi: l’attentato del 23 luglio 2005, dove secondo le (diverse) notizie ufficiali hanno perso la vita tra le 60 e le 90 persone, cifra che ufficiosamente gli esperti di vita locale fanno salire a 150
Aeroporto Ophira in numeri: 6 milioni di presenze registrate nel 2008
La penisola del Sinai: triangolo di territorio delimitato a nord dal Mediterraneo e a sud dal Mar Rosso, separato dall’Africa dal canale di Suez, appartiene politicamente all’Egitto e geograficamente all’Asia
Gite fuoriporta: Monastero di Santa Caterina, salita sul Monte Sinai, due o tre siti archeologici minori, ma soprattutto le attrazioni naturali: le oasi, il Canyon Colorato, l’area protetta di Nabq tra coralli e mangrovie
Mar Rosso senza Sharm: è opinione comune che le località di Hurghada e Mars Alam godano dello stesso mare, meno selvaggiamente assediato
Spezza la linea continua degli alberghi: la sontuosa villa di Mubarak
Il giudizio: un sole, è una media fra uomo e natura, più un piccolo incoraggiamento per quest’ultima, visto che non è colpa sua
giudizio: