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TEATRO

Dopo le spettacolari riletture di Annibale Ruccello, Arturo Cirillo si sposta oltreoceano con Lo zoo di vetro di T. Williams. Le claustrofobiche dinamiche familiari del testo sono sempre angoscianti, e gli attori strepitosi, ma un'interpretazione forse troppo letterale dà un risultato un po' didascalico


di Sergio Buttiglieri

Seguo da tempo Arturo Cirillo ed è, a volte, di una carica irresistibile, specialmente quando mette in scena i testi di Annibale Ruccello, come il recente strepitoso Ferdinando o il mitico Le cinque rose di Jennifer. Questa volta, alle prese con Tennessee Williams, uno dei suoi primi celeberrimi lavori, Lo Zoo di vetro, non ho ritrovato la stessa intensità cui ci aveva abituato. Il testo del '44 è noto, e tutti ci aspettavamo una rilettura più coraggiosa di questa famiglia imperfetta, zoppicante, piena di rimpianti, che sopravvive con il fantasma del padre inopina
18 Gennaio 2014

TEATRO

La penna di Annibale Ruccello è tra quelle che hanno contribuito a rendere il dialetto partenopeo una vera e propria lingua franca per il teatro italiano. Il suo outsider Ferdinando torna a far mostra di sé, sotto la regia di un sapiente "direttore d'orchestra"


di Igor Vazzaz

Una delle maggiori ricchezze del teatro italiano è costituita, non da ieri, dalla dimensione plurilinguistica di un idioma per secoli costretto a un peculiare cabotaggio, costantemente affiancato, quando non superato, schiacciato o messo in crisi, dalla presenza massiva dei dialetti. Caleidoscopio di lingue, colori, sonorità, il nostro palcoscenico, assai più di altri ambiti espressivi, ha saputo piegare la propria natura a un campionamento degli accenti e delle calate, sfruttando la preziosa metamorfosi implicata nel processo tutto poetico che rende teatrale un idioma sot
17 Gennaio 2013

TEATRO

Lui, lei e l'altro: il classico menàge a trois diventa un saggio sulla crudeltà nei rapporti umani. Arturo Cirillo (anche regista) e Sandro Lombardi sono i rivali d'amore di questo "epilogo in un atto" firmato dal primo Pirandello, che ha da poco debuttato al Museo Bargello di Firenze


di Sergio Buttiglieri

Un triangolo canonico, niente di nuovo sotto il sole direbbe qualcuno. Eppure, a distanza ormai di un secolo, il testo di Pirandello è ancora fonte di pervicaci riflessioni sull’animo umano. A rileggere La Morsa, feroce piccolo lavoro di un dissezionatore infaticabile del decoro borghese, questa volta abbiamo trovato Sandro Lombardi e Arturo Cirillo accompagnati da Marta Richeldi come efficace interprete.   Un cast d‘eccezione in un contesto altrettanto speciale come quello del Museo del Bargello di Firenze, in questo periodo ancora più affasc
27 Maggio 2011