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LIBRI - MUSICA

Maledetto poeta è il cantautore come lo ricordano i suoi amici, le sue donne, estimatori e collaboratori. La disordinata miscellanea di testimonianze raccolte da Gisela Scerman, e ripubblicate oggi da Arcana, è forse l'unico modo giusto per rendere omaggio allo spirito anarchico del livornese, che così poco si presta alle celebrazioni


di Marco Buttafuoco

Piero Ciampi morì all’incirca trentadue anni fa, il 19 gennaio del 1980 per l’esattezza, all’età di quarantasei anni. Sulla lunga coda dell’anniversario Arcana ha ripubblicato un libro che Gisela Scerman aveva già fatto uscire con Coniglio Editore sette anni fa.   Maledetto poeta è qualcosa di più che una raccolta di testimonianze biografiche sul poeta di Livorno. Vi si trova di tutto, dalle parole di chi lo ha conosciuto personalmente condividendo con lui esperienze artistiche e importanti momenti di vita (fra gli altri i composi
18 Febbraio 2013

LIBRI - NARRATIVA

Sono "color nostalgia" i nuovi scritti di Francesco Guccini, come le stoviglie di una sua vecchia canzone, di quelle che ormai non scrive da un pezzo. Dizionario delle cose perdute è l'ultima fatica, solo letteraria, a suo nome: una collezione di cartoline ingiallite e di racconti da bei tempi andati


di Giuseppe De Marco

L’ispirazione è come il coraggio di don Abbondio: se uno non ce l’ha, non ce l’ha. E finché capita di perderla ad un manovale, un impiegato o un vigile urbano, pazienza. Ma se a smarrirla è un artista (o addirittura un Artista) allora i casi sono due. O si fa finta di niente e si va avanti all’infinito a replicare le stesse cose (ed è la strada di gran lunga più seguita) oppure si appendono gli strumenti al chiodo e si attende placidi il maturare degli eventi.   Francesco Guccini ha tante qualità, non ultima quella di esser
18 Maggio 2012

MUSICA FOLK

La figura del cantastorie solitario non è mai stata tanto ricorrente come in questo primo spicchio di terzo millennio: centauri che risalgono alla preistoria della popular music, ma con una gran voglia di cantare dei tempi che corrono. Come Josh T. Pearson, che non a caso intitola il suo album The last of the country gentlemen


di Simone Dotto

Solo vent’anni fa non ci avremmo scommesso un centesimo, presi com’eravamo a profetizzare l’avvento della musica del Duemila e altre fantasie da pronipoti. Eppure la figura del cantastorie solitario non è mai stata tanto ricorrente come in questo primo spicchio di terzo millennio: centauri metà uomini-metà chitarra che risalgono alla preistoria della popular music, in materia di innovazione tecnologica l’equivalente di un homo erectus, hanno dalla loro una gran voglia di cantare dei tempi che corrono. E’ anche per averne incontrati già
13 Aprile 2011