Leggere il destino di un paese attraverso le macerie, così come Scipione L'Emiliano fece per Roma. Questo è il proposito del documentarista Alessandro Scillitani, a caccia di "abitazioni fantasma" che, anche con l'intervento di alcuni volti noti, raccontano storie sul nostro passato e ci interrogano sul futuro
di Marco Buttafuoco
Lo storico greco Polibio narra che Scipione Emiliano pianse intravedendo nello sfacelo di Cartagine, da lui stesso provocato, il destino di Roma. Il tema delle rovine e dell’abbandono non è certo di recente scoperta. I romantici ci costruirono attorno un importante castello, un culto poetico, quasi ideologico. Anche il Leopardi più razionalista, quello della Ginestra, ne cantò il fascino ammonitore, parlando della vecchia Pompei: "Or tutto intorno la ruina involve". E' un motivo che pare essere eterno, ricorrente nell’animo 
Da maestro cerimoniere ufficiale del centocinquantenario, il regista Mario Martone fa le cose in grande. E dopo Noi credevamo, ci propone un'altra maratona, questa volta a teatro, sui dialoghi delle Operette Morali. Per chi riesce ad arrivare alla fine, una gran soddisfazione. A tutti gli altri la nostra recensione propone una... scorciatoia
di Giulia Stok
Le celebrazioni risorgimentali di Mario Martone stanno prendendo una netta deriva ronconiana, per lo meno nel senso della durata: dopo le quasi tre ore di kolossal cinematografico di Noi credevamo (leggi la nostra recensione), ecco le tre abbondanti di kolossal teatrale delle Operette morali. “Le antiche commedie non erano propriamente azioni, ma satire immaginose, fantasie satiriche, drammatizzate, ossia poste in dialogo”, scriveva Leopardi pochi anni prima di iniziare le Operette. Il che, se da un lato ci fa pensare che si tratti di un testo intrinsecamente adatto al teatro,
Ne I demoni e la pasta sfoglia Michele Mari ha analizzato ossessioni e feticismi dei colleghi. Da un Dickens misantropo al sadismo di Flaubert, ecco un libro sul lato oscuro della letteratura
di Alessandra Montrucchio