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LIBRI - POESIA

Finío de zogàr è l'ultima raccolta di liriche di Andrea Longega, anche questa scritta in un dialetto veneto che è linguaggio dell'intimità, della famiglia e dei ricordi. La sua parola si muove in territori stretti e tra eventi apparentemente insignificanti, ma intanto svela orizzonti di sensibilità universale


di Giuseppe Grattacaso

Andrea Longega pubblica il suo quarto libro, anche questo in dialetto veneziano, nelle raffinate edizioni de Il ponte del sale. Finìo de zogàr è una raccolta intensa, di rara forza espressiva, che nasce, si direbbe, dal basso, dal tono sommesso che l'autore predilige e da uno sguardo ravvicinato su oggetti e uomini.   Ma se è vero come scriveva Karl Kraus che “quanto più da vicino si osserva una parola, tanto più lontano essa rimanda lo sguardo”, allora la parola di Longega, che ostinatamente si muove nei luoghi più prossimi, d
08 Ottobre 2012

POLITICHE CULTURALI - INTERVISTA

Alberto Ronchi, ex assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, è fondatore dell’associazione Bologna Città d’Europa. A pochi giorni dalle primarie del centrosinistra a Bologna, dialoga con un musicista sul rapporto tra enti pubblici e mercato 


di Marco Dalpane

Ancora tagli decisi dal governo: Tremonti dice che con la cultura non si mangia, Brunetta dice che lo spettacolo non è cultura. Possiamo provare a sostenere qualcosa di diverso? Perché pensi che la cultura sia un investimento necessario? Perché non dovremmo fidarci semplicemente del mercato ma cercare strategie alternative?  Dobbiamo innanzitutto considerare che quello italiano è un caso unico. Il governo di questo paese teorizza che lo Stato non debba più intervenire sulla cultura e lo mette in pratica con i tagli diffusi, ma anche con la riforma dell&r
17 Gennaio 2011

LIBRI

Opera è l'esordio narrativo del grande musicologo Jean Jacques Nattiez. Dietro il giovane Pierre e il suo osteggiato amore per la cantante Sarah si sente tutto il mestiere dello studioso: ma fare il romanziere è tutt'altra musica


di Federico Capitoni

È sempre spiacevole dover bocciare il lavoro di qualcuno che si stima molto. Soprattutto se la persona in questione, il suo pensiero, sono stati alimento importante per la propria formazione. Jean-Jacques Nattiez è uno dei musicologi più famosi del mondo e, soprattutto, un semiologo profondo e autorevole. Il suo testo Il discorso musicale è una tappa obbligata per chiunque voglia studiare la semiologia della musica ma, diremmo, anche per chi ricerchi un indirizzo musicologico analitico e avanzato. Il saggista, lo studioso, non ha mai deluso.   Oggi (nel 1
11 Giugno 2010

Recen-siti

Secondo il luogo comune opera e internet sono agli antipodi. E la recensione del sito di riferimento in Italia sembra confermarlo


di Marcello Garbato

Secondo la vulgata più in uso, l’opera lirica è “vecchia cultura”, un residuato bellico. Un mondo assurdo in cui, come diceva George Bernard Shaw, “il tenore cerca di portarsi a letto il soprano, ma c'è sempre un baritono che glielo vuole impedire”.  O, secondo il comico americano Leopold Fechtner, “un luogo dove un uomo viene pugnalato e, invece di morire, canta”. Pretendere che un ambaradan del genere, che in Italia è rimasto più indietro che all’estero, sia rappresentato nel world wide web in modo modern
30 Novembre 2009