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LIBRI

Amori, paure e speranze di quattro amici non ancora trentenni. La simmetria dei desideri racconta il passaggio all'età adulta senza toni melodrammatici, ma con sensibilità e bravura tali da fare dell'autore la più grande penna israeliana dopo Grossman


di Alessandra Minervini

Tel Aviv, 1998. Quattro amici, quasi trentenni, si ritrovano per vedere la finale dei Mondiali di calcio e decidono di scrivere su un bigliettino dove sognano di trovarsi tra quattro anni e con chi. Ai prossimi Mondiali vedranno cosa è successo nel frattempo. Questo “frattempo” è il nucleo narrativo del più bel romanzo israeliano degli ultimi tempi che parla di calcio senza parlare di calcio.    L'ha scritto Eshkol Nevo, nato nel '71 a Gerusalemme, conosciuto in Italia per il romanzo Nostalgia (Mondadori, 2007) e ora di nuovo nelle nostre librerie con
12 Luglio 2010

LIBRI

Il secondo romanzo dell'autore di E poi siamo arrivati alla fine racconta la storia di un uomo alle prese con una misteriosa malattia, che lo costringe a camminare contro la sua volontà


di Giovanni Zagni

Joshua Ferris, americano dell'Illinois, classe 1974, ha esordito nel 2007 con il pluripremiato E poi siamo arrivati alla fine, ambientato in un'azienda pubblicitaria e scritto per gran parte in prima persona plurale: la sua ironica leggerezza ricorda da vicino i migliori romanzi di Nick Hornby, ma già si intravede la capacità di misurarsi con temi come la malattia, la morte, il fallimento esistenziale. Con questi infatti vuole fare i conti Non conosco il tuo nome, secondo romanzo di Ferris. La storia è quella di Tim Farnsworth, avvocato in un grande studio legale di New Yo
21 Aprile 2010

LIBRI

Filetto di faraona e parfait al cioccolato, mentre si discute di come coprire l'omicidio commesso dai figli adolescenti. Così i colti e progressisti protagonisti de La cena di Herman Koch trasmettono al lettore la loro algida inquietudine


di Giampaolo Simi

La cena di Herman Koch arriva in Italia per i tipi di Neri Pozza. Il momento è quello delicato in cui un successo inaspettato (250.000 copie in Olanda) può trasformarsi in un successo annunciato negli undici Paesi in cui è in corso di pubblicazione. L'idea di base non brilla per originalità. Anzi. Diremmo casomai che brilla per presunzione, giacché poggia interamente su un topos come il rituale della riunione intorno al cibo. Un topos declinabile all'infinito, certo, dal banchetto luculliano al pranzo di famiglia, dal sacro al profano, sfruttato incessanteme
18 Febbraio 2010