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DISCHI

Nell'interminabile coda di artisti che sta rendendo omaggio al grande compositore, la pianista belga-israeliana Edna Stern rappresenta un caso a parte: come il maestro è francese per adozione e formazione, e suona il suo stesso modello di pianoforte. Ma con una sensibilità tutta femminile


di Marcello Garbato

Un balzo indietro nel tempo, immediato. Il suono del pianoforte Pleyel classe 1842, quasi identico a quello posseduto da Chopin, ha l'effetto di trasportare l'ascoltatore in un'altra epoca. Edna Stern, giovane pianista belga-israeliana e francese d'adozione, possiede un senso istintivo del ritmo in più, una straordinaria capacità di non smarrire mai il fluire sinuoso della musica, una specie di sonda capace di sintonizzarsi su un tempo interno costante, che non cade e non si perde.    Il suo ultimo compact disc, edito dall'etichetta francese Naive e distribuito in Itali
14 Giugno 2010

DISCHI

Il pianista polacco Leszek Możdżer rilegge a modo suo le note composizioni, come se fossero standard: rischio altissimo, riuscita ottima


di Federico Capitoni

In questo anno così celebrativo deve trovare necessariamente spazio anche la profanazione: Chopin è classico, Chopin è jazz, Chopin è rock. Se si ha gusto si può far diventare Chopin qualsiasi cosa. Viene finalmente distribuito in Italia Impressions on Chopin, un disco che risale al 1999 e che ha reso Leszek Możdżer famoso.   Di una fama che al nostro paese sembra sfuggire: non sono in tanti da noi a conoscere questo straordinario pianista polacco, classe 1971, in grado di mettere in discussione qualsiasi idea ci si sia fatti sulle star del pianismo t
06 Maggio 2010

DISCHI

La Deutsche Grammophon festeggia l'anniversario della nascita del grande compositore lanciando un giovanissimo talento: la pianista nippo-tedesca Alice Sara Ott, che suona tutti i valzer. Una tecnica strabiliante, ma qualcosa manca

di Massimo Balducci

Nel campo della musica classica, a differenza che nella realtà, i grandi eventi sono tutt’altro che imprevedibili. Quasi sempre infatti vengono definiti dal passato, e quasi sempre si tratta di anniversari. Ecco dunque che il grande evento di questo 2010 è senza dubbio Fryderyk Chopin: anche se l’evento vero e proprio - ovvero la sua nascita - è avvenuto nel 1810. Comunque non si può non partecipare, al grande evento di quest’anno. Ma voi cosa fareste nei panni della più prestigiosa etichetta mondiale di musica classica, per festeggiare Chop
17 Marzo 2010

DVD CLASSICA

L'ultima incursione del cantante nella musica colta è Twin spirits, in cui lui e la moglie Trudie Styler recitano le lettere della tormentato amore tra il compositore romantico e la pianista Clara Wieck. E non manca la musica


di Marcello Garbato

Forse nessuna coppia è riuscita a incarnare l'amore romantico in musica quanto quella formata dal compositore Robert Schumann e da sua moglie, la pianista Clara Wieck. Ben tre film nel corso del Novecento hanno cercato con alterna fortuna di raccontare l'osteggiata e tormentata love story, finita tragicamente con l'internamento in manicomio di lui e poi con la morte precoce (a 46 anni). Il primo fu Träumerei (1944) del regista tedesco Harald Braun; poi Il canto dell’amore (1947) di Clarence Brown, pellicola hollywoodiana con Katharine Hepburn come Clara Wieck; la quale invece
29 Gennaio 2010

LIBRI

Il gesto di pigiare i tasti per Glenn Gould non era poi così importante: lo racconta uno storico libro che raccoglie le sue conversazioni con il giornalista Jonathan Cott


di Massimo Balducci

Vengono ripubblicate da Edt le Conversazioni con Glenn Gould, comparse per la prima volta su Rolling Stone nel 1974. Un’intervista che demolisce i luoghi comuni della tecnica pianistica, del rapporto con l’incisione discografica, e definisce un homo musicalis che fu fin troppo in anticipo sul suo tempo. “Non mi sono mai preso la briga di esercitarmi a lungo – ora quasi non lo faccio più – ma già allora non ero affatto schiavo dello strumento”. Si potrebbe dire che in questa frase c’è già tutto Glenn Gould, con la sua lo
22 Dicembre 2009

DVD CLASSICA

Da qualche settimana esce in edicola (e nei negozi di musica, se ancora ne esistono) la collana Music&Book Gallery presentata dal noto critico d’arte. “Grande musica da guardare, grandi opere da leggere, una grande serie da collezionare”. Verifichiamo se l’esito è all’altezza dello slogan

di Massimo Balducci

Appena qualche giorno fa, in prima serata su Raitre, Daniel Barenboim ha dimostrato come sia possibile fare “divulgazione musicale” evitando gli opposti estremismi della banalità e della saccenteria - che poi tanto opposti non sono, se la saccenteria è la capacità di ricamare a vuoto sulle parole evitando accuratamente i concetti (e dunque sempre di vuoto si tratta). Ebbene, di questo secondo e più subdolo estremismo - che porta a trasformare qualsiasi argomento in un inconsistente vaniloquio - non potremmo invece trovare esempio migliore di Philippe Dav
08 Dicembre 2009