Il testo di Patroni Griffi che mette in scena trans e omosessuali creò scandalo alla sua prima rappresentazione. Oggi però nella regia di Melchionna appare ingessato e anacronistico
di Anna Colafiglio
Dalle poltrone del Parlamento alle luci della ribalta: sempre di teatro trattasi, potrebbe obiettare qualcuno, e noi non potremmo dargli torto. Sta di fatto che Vladimir Luxuria, l’unica a non essere dichiaratamente attrice, è colei che meglio riesce a portare avanti il dispiegarsi del dramma a più voci scritto da Patroni Griffi. Paradossale? Forse si. L’ancora di salvezza dell’ultima fatica di Luciano Melchionna è proprio il testo del celebre drammaturgo e regista napoletano. Graffiante, duro, a tratti esilarante. Una camera ad ore nell
Il cantante Ricky Martin ci ha messo anni, ma alla fine ha fatto coming out. Quanto è difficile dichiarare la propria omosessualità? Dipende molto anche dall'ambiente. Perché se nel mondo della moda è quasi obbligatorio, in quello macho del rugby è un po' più problematico
di Alessandra Minervini
Anteprima cinema: esce oggi Mine vaganti. La famiglia, le convivenze, l'omosessualità nascosta o rivelata: i consueti temi cari al regista ci sono tutti, ma trovano nuovi spunti dall'inconsueta ambientazione a Lecce. Con Riccardo Scamarcio, Ilaria Occhini ed Ennio Fantastichini
di Gianpaolo Fissore
Preceduto da un gran tour promozionale ecco Mine vaganti, il nuovo film di Ferzan Ozpetek. Non è una gran sorpresa: da qualche anno quello che viene considerato uno dei nostri “migliori” registi confeziona periodicamente un nuovo lavoro, per la delizia di un pubblico ormai affezionato e nell’indifferenza di quanti, pur conquistati dalle sue prime opere, non hanno ritrovato nelle successive alcuna originalità. Siamo, in effetti, anche questa volta, alle prese sempre con gli stessi temi: l’omosessualità nascosta o rivelata, i sentimenti pubbli