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FILM

I Segreti della Mente, del regista giapponese già autore dei famosi J-Horror Ring e Ring 2, mostra le vite di alcuni adolescenti, connessi fra loro dalle chatroom e dai drammi familiari. Un film contemporaneo ma non generazionale, che sacrifica alcune buone intuizioni a una trama scadente


di Marinella Doriguzzi Bozzo

“E tu che cosa ami?” chiede un ragazzo ad un altro, che gli risponde: ”La televisione; la guardo tantissimo”. ”E’ un hobby?” “No, studio e imparo la vita”. Sostituiamo la ricettività passiva della tivvù con l’interazione agita (e subita) della rete, e il tema del film è dato.   Siamo cioè dalle parti della sociologia tecnologica, non osata, purtroppo, sino in fondo, in quanto travestita da pretestuoso thriller: un gruppo di ragazzi come tanti si conosce e si riconosce in una chat esclusiva. Comincia a
06 Settembre 2011

LIBRI

Manuel Castells, benché ormai giri il mondo come conferenziere, a differenza di altri sociologi alla moda mantiene rigore e profondità. Lo dimostra il suo ultimo poderoso saggio, Comunicazione e potere, che usa la rete come metafora per comprendere il presente


di Roberto Basso

Ci sono sociologi-star, insigni accademici che si aggirano per il mondo tenendo conferenze e riempiendo le colonne dei giornali. Francesco Alberoni, per esempio, tiene la sua anacronistica rubrica sulla prima pagina del Corriere della Sera da non si sa più quando ("quelli come Alberoni hanno rovinato la sociologia in Italia" mi rivelò un brillante professore già vent’anni fa, in quel di Torino). Anthony Giddens ha elaborato l’ipotesi della "terza via" politica, Ralf Dahrendorf ha pontificato in tutte le lingue e – tra gli ultimi &ndash
08 Febbraio 2010

INTERNET

Come viene manipolata la volontà del popolo della rete


di Massimo Balducci

Premesso che la polemica contro internet andava fatta nella prima metà del decennio passato, anche la cosiddetta “democrazia digitale” ha le sue storture. E nella fattispecie, i suoi brogli: nel demenziale referendum che da domenica sera oppone i gruppi di Facebook pro-Tartaglia ai pro-Berlusconi, si è scoperto infatti che molti di questi ultimi sono farlocchi. O meglio, all’origine i gruppi erano veri, ed anche molto frequentati - centinaia di migliaia, quando non milioni di iscritti - solo che nulla avevano a che vedere con il Presidente del Consiglio, n&eacut
16 Dicembre 2009