• Seguici su:
TEATRO DANZA

Un poveraccio entra nel supermercato delle banlieu parigina, ruba una birra dagli scaffali e viene pestato a morte. Un crudo episodio di cronaca contemporanea sublimato dal coreografo francese in Ce que j'appelle oubli. Corpi danzanti mimano la scena mentre un fiume di parole ripercorre l'accaduto, senza pause.


di Sergio Buttiglieri

E’ uno spettacolo di sfolgorante cupezza quello che il Ballet Preljocaj ha messo in scena in prima italiana al Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia. Il coreografo francese, formatosi con Merce Cunningham e attuale Direttore Artistico del Pavillon noir di Aix-en-Provence, stavolta ci ha spiazzato intrecciando alla sua barbarica danza cerebrale un sottotesto narrativo che implode dentro di noi, scatenando angoscia e indignazione.   Lo aveva già fatto in passato: prima con L’Anoure (1996), tratto da La Voix perdue di Pascal Quignard, e più recentemente con Le
02 Maggio 2013

TEATRO DANZA

A quasi due anni dalla scomparsa della coreografa, il Tanztheater Wuppertal continua a portare in giro il suo Vollmond (luna piena): attorno a un grande masso i ballerini si stringono, lottano, si corteggiano sotto una pioggia battente. L'inno alla vita definitivo di una grande


di Nicola Arrigoni

Pina Bausch è riuscita in quello che a molti grandi è risultato impossibile: ovvero proseguire il suo racconto sul e del mondo oltre la propria esistenza, e lo ha fatto lasciando in eredità i suoi splendidi danzatori e il suo Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, che per ora – a quasi due anni di distanza dalla scomparsa della coreografa – non dà segni di cristallizzazione. Per un repertorio coreografico o registico che continua in assenza dell’autore, la cristallizzazione è un percorso prima o poi inevitabile: la vita di un’artista come
21 Aprile 2011

TEATRO - DANZA

Caterina e Carlotta Sagna usano danza e parole per denunciare il vuoto affettivo dell'uomo contemporaneo. Ecco dove raggiungerle nella loro tournée europea


di Nicola Arrigoni

Caterina e Carlotta Sagna non concedono nulla allo spettatore, anzi con assoluto rigore lo tengono a debita distanza, mostrandogli relazioni a tratti incomprensibili, forse ancora in corso oppure già finite. Si assiste a tutto ciò con disorientata voracità.    Nuda Vita non è solo una coreografia, ma il tassello di un percorso che mette insieme teatro e danza, con un omaggio dovuto a Pina Bausch ma anche con la consapevolezza che i nostri tempi impongono una riflessione spesso urtante, spiazzante sulle potenzialità espressiv
03 Marzo 2011

TEATRO

Non è una pièce teatrale e nemmeno uno spettacolo di danza: in Passo l'attrice-performer Ambra Senatore gioca con abitudini e aspettative degli spettatori. Cinque bravissimi ballerini la accompagnano, in punta di piedi fra copione scritto e improvvisazione


di Anna Colafiglio

Accade che ci troviamo a pensare a tutti gli aspetti del quotidiano che non siamo più in grado di vedere. Accade, così, che ci sorprendiamo della nostra stessa indifferenza verso i piccoli atti di ogni giorno. Basta una piccola lente di ingrandimento per una sequenza di azioni, già viste, ma così amplificate da apparirci addirittura strane nel momento in cui modifichiamo la nostra prospettiva, il nostro modo di osservarle. Accade che guardiamo noi stessi dall’esterno e sorridiamo per la nostra credulità, per la nostra forma mentis rigida e inquadrata.&n
28 Maggio 2010