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DISCHI JAZZ

Se è vero che è il terzo disco quello della maturità, la Spalding supera brillantemente la prova. In Chamber Music Society la contrabbassista e cantante afro-ispano-americana aggiunge un trio d'archi al suo gruppo, e si conferma come uno dei fari nel panorama attuale


di Dario De Marco

Dopo il power trio di Junjo (2006) e le aperture pop e world di Esperanza (2008), l’uscita di Chamber music society consacra definitivamente Esperanza Spalding come una delle poche, se non l’unica vera novità degli ultimi anni, nel jazz e nella musica in generale. E questo nonostante il terzo album non sia un capolavoro – anzi probabilmente è il più imperfetto – o forse proprio perciò.   Infatti la cifra di Esperanza Spalding è l’eclettismo dinamico, la capacità di aggiungere sempre nuovi tasselli al proprio mosaico (
10 Novembre 2010

dischi

E' uno strumento sottovalutato e spesso oggetto di facile sarcasmo. Diventa sublime nelle mani di Kim Kashkashian, musicista armena che nel suo ultimo disco coniuga impostazione classica e suggestioni mediorientali


di Federico Capitoni

Tanti compositori contemporanei hanno cercato in tutti i modi di far recuperare alla viola il ruolo primario che aveva prima che violino e violoncello (e addirittura, grazie al jazz, il contrabbasso) la relegassero – tradendola giacché da lei presumibilmente derivano – a cenerentola degli strumenti ad arco. Durante il ‘900 il repertorio si è arricchito di numerose composizioni per viola, eppure ancora oggi certe battutine circolano: “Che differenza c'è tra una viola e una cipolla? - Nessuno piange quando fanno a pezzi una viola”. Ma l’i
27 Novembre 2009