Lo sberleffo di un genio che la storia del cinema ha già passato agli annali o l'ennesima riprova che i tempi d'oro di Manhattan, Io e Annie (ma anche Matchpoint) sono ormai un lontano ricordo? Un'ipotetica coppia di spettatori dialoga e si confronta sull'ultima, affollatissima fatica del regista newyorkese, To Rome with love
di Marinella Doriguzzi Bozzo
Lei: Ma ti rendi conto che ormai andare a vedere Woody Allen sta diventando una sorta di triste rituale prossimo al necrologio anticipato, fra delusioni e rimpianti? Tutte le volte sperando di ritrovare almeno qualcuno degli elementi che ce l'hanno reso caro, o magari degli spunti diversi, ma comunque suoi? Che poi - a parte l'eccezione di Midnight in Paris con una ideuccia golosa che comunque non bastava ad animare la raccolta di cartoline - sempre più spesso ci si ritrova di fronte a location famose e basta? Quasi un pretesto per farsi un tour europeo con la famiglia, maga
Bob e Nico, vale a dire Roberto Benigni e Nicoletta Braschi. La rassegna multimediale curata da Giuseppe Bertolucci ripercorre i maggiori successi della coppia sullo schermo. E mentre le stanze del Palazzo Pepoli ospitano videoproiezioni e set cinematografici, i due protagonisti in carne e ossa recitano nei teatri di Bologna
di Mirko Nottoli
Bob e Nico, ovvero Roberto Benigni e Nicoletta Braschi: una mostra organizzata dalla Cineteca di Bologna e dalla Fondazione Carisbo, nei rinnovati spazi di Palazzo Pepoli Vecchio, futura sede del Museo della Città, è un invito ad entrare nell’universo artistico e umano dell’attore premio Oscar. Uno dei pochi italiani viventi ammantato di sacralità, uno dei pochi viventi in generale che già sa di avere un posto assicurato nella storia. Un percorso lungo e articolato, immersivo e multisensoriale, quello ideato dai curatori, che alterna spezzon
C'è un equivoco dietro al discusso prequel della saga monicelliana: voler inquadrare le zingarate di Perozzi e compagni in un contesto di "toscanità" storica e che storica non è per niente. In realtà a fare grandi i tre film della serie fu un misto di malinconia e cinismo che alle gag di Neri Parenti sfugge completamente
di Igor Vazzaz
E così, eccolo nelle sale: nessun picchetto, nessuna manifestazione. Un’uscita come tante, né più né meno: Amici miei – Come tutto ebbe inizio, tributo a una delle più riuscite serie del nostro cinema, passerà alla cronaca (la storia è tutt’altro) più per le preventive polemiche, pretestuose e risibili, che per una qualsiasi motivazione estetica. E dire che l’investimento, quasi venti milioni di euro, non è mancato e che molti professionisti coinvolti non sono affatto di secondo piano. Le prime sequenze denu