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MOSTRE

Come il protagonista dell'ultimo film di Woody Allen, al visitatore del Palazzo Diamanti (Ferrara) viene offerta la possibilità di un salto indietro nel tempo fino agli Anni Folli. La Parigi di Modigliani, Picasso, Dalì. L'impressione però, è appunto quella di un dejà vu, con i soliti nomi di richiamo che nulla aggiungono alle conoscenze dell'avventore


di Mirko Nottoli

Una domenica d'inverno. Ferrara, Palazzo dei Diamanti. Tempo grigio, nebbioso, temperatura che sfiora lo zero. Fuori, fila interminabile di persone. Dentro, la mostra Gli anni folli. La Parigi di Modigliani, Picasso e Dalì. Ora, tutti sappiamo che dei tre nomi che compaiono nel sottotitolo non ci saranno più di due opere per ciascuno, essendo ormai la strategia rodata e il gioco tanto scoperto quanto comunque efficace: ma anche se ci fosse una personale di Picasso, anche se ci fosse Picasso in persona, cosa spinge centinaia di individui a stare al freddo, in piedi, incolonnati p
14 Dicembre 2011

FILM

L'ormai tradizionale appuntamento annuale per Allen, che dopo Londra, Barcellona e prima di Roma, fa tappa nella capitale francese. In Midnight in Paris il suo alter ego, lo sceneggiatore e aspirante scrittore interpretato da Owen Wilson, incontra le personalità artistico intellettuali della Belle époque


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Sostiene Cacciari, ci sembra citando Hegel, che il bello del passato è che è passato (professore, adoperi la matita blu se stiamo dicendo una fesseria). Mentre Woody Allen sostiene l’esatto contrario, secondo il rigurgito adolescenzial-nostalgico di un’età anagrafica ancora nutrita di solide reminiscenze classiche.   Il film si apre con tre minuti di una Parigi ancora più accattivante delle più belle cartoline, con punti di vista e rendez vous atmosferici che un turista nemmeno si sogna dopo anni di appostamenti, ed un autoctono che v
05 Dicembre 2011

ARTE

Il pezzo forte è la Sala Mae West, il volto-soggiorno per la prima volta ricostruito fuori dal Teatro-museo della nativa Figueres. Ma questa mostra a Palazzo Reale di Milano ci guida alla scoperta di pezzi insoliti, a volte meno surrealisti e più intimisti, ma sempre geniali 


di Anna Colafiglio

“L’unica differenza tra me e un pazzo è che io non sono pazzo”. E capiamo subito che è vero quando, ad accoglierci nelle sale di Palazzo Reale, c’è quello scorcio di viso beffardo con l’inconfondibile baffo. Capiamo che questa eccentricità apparentemente folle è venata di una genialità senza pari, o forse sarebbe più efficace affermare il contrario. Sta di fatto che Salvador Dalì, il sogno si avvicina (brutto titolo, effettivamente) ci regala un viaggio sull’ottovolante delle stramberie e delle inquietu
11 Novembre 2010

ARTE

Alla Triennale di Milano Meditations on art, grande mostra antologica del maestro americano. Che dal cubismo al futurismo passando per l'astratto, dall'arte classica a quella medievale fino alla pittura cinese, ebbe una sola parola d'ordine: rivisitare


di Silvia Conti

Leggere la storia dell’arte attraverso l’opera di un artista Pop: alla Triennale di Milano è in corso la mostra Roy Lichtenstein. Meditations on Art, una brillante antologica che espone per sezioni tematiche oltre cento opere del maestro americano ed evidenzia le riflessioni dell’artista su cubismo, surrealismo, futurismo, espressionismo astratto, arte classica e medioevale. Dopo le grandi retrospettive su Andy Warhol, Keith Haring e Jean-Michel Basquiat allestite negli anni scorsi, Gianni Mercurio torna a curare una mostra destinata al successo.   Roy Lichte
22 Febbraio 2010