La protagonista di Sofia si veste sempre di nero sembra essere una piccola ossessione per il suo autore, che la "pedina" dalla nascita al compimento del trentesimo anno. Dieci racconti ce la narrano, tutti diversi ma percorsi da un'unica sensibilità tragica, che risulta quasi antipatica
di Stefano Nicosia
Nel nuovo libro di Paolo Cognetti si entra dritti dalla bella copertina di Alessandro Gottardo, dalla vasca da bagno che della nerovestita Sofia è il rifugio, il rituale di salvataggio. Sconsigliato a chi ama le docce, però, perché nella tinozza ci dovrete restare quasi trent’anni, dalla nascita di Sofia (nel primo dei dieci racconti-sequenze del libro, quasi un’epifania) alla New York malinconica con cui si chiude la sua storia. Almeno in questo libro: perché Sofia ha l’aria di essere una idée obsédante per l’autore, un persona
Con sguardo immune da giudizi storici, la fondazione Guggenheim di New York allestisce una mostra sull'estetica italiana e europea dopo le avanguardie storiche. Chaos and Classicism testimonia quel "ritorno all'ordine" e al rigore formale che precede un ventennio di dittatura
di Chiara Di Stefano
A distanza di quasi novant'anni dal suo avvento, in Italia ancora non si riesce a parlare serenamente di fascismo e alcuni artisti sono rimasti assenti fino a oggi dai manuali proprio perché fascisti dichiarati: bisognava andare al Guggenheim di New York per farsi spiegare cos’è stato il Ventennio per l’arte, in Italia e nel resto d'Europa. La mostra al Solomon Guggenheim di New York è una strana sorpresa. Non trovandoci proprio nel giardino di casa non ci si aspettava di vedere esposti sulla celebre rampa “di garage” una selezione di ar
Con il compositore di Porgy and Bess, l'eclettico pianista toscano condivide un amore per la musica che va oltre i generi e le convenzioni. Ecco perchè ha sfidato il maestro Riccardo Chailly e la prestigiosa Orchestra Gewandhaus di Lipsia a suonare con lui Rhapsody in blue
di Marco Buttafuoco
A leggere i cartelloni dei tanti festival e la stampa non specializzata si direbbe quasi che Stefano Bollani sia, con Enrico Rava e Paolo Fresu, il jazz italiano. Naturalmente non è vero. Il musicista toscano si trova al centro di un vero fenomeno di sovraesposizione che va oltre i suoi meriti e il suo pur grande talento. Non è colpa sua, come non è colpa di Giovanni Allevi l’essere stato definito addirittura il Mozart del XXI secolo. Il demerito è casomai quello di organizzatori timidi, condizionati da assessori in cerca di facili consensi e da giornalisti pi
Un quadretto familiare tradizionale, la colonna sonora operistica, la rivisitazione del classico gioco dei doppi e degli equivoci, e persino un Andy Garcia che somiglia in modo inquietante a Bonolis. Così l'isoletta nel cuore di New York sembra fin troppo familiare...
di Marinella Doriguzzi Bozzo
Il regista De Felitta ha un passato intenso di sceneggiatore e di musicista jazz. E si vede. Probabilmente ha anche lontane origine italiane, che non siamo però riusciti ad appurare. Perché fin dalle prime inquadrature spira un’arietta casereccia. Un po’ forse in ragione del fatto che Andy Garcia, condannato dalla maturità ad una circonferenza addominale da gestante, ricorda in più di un’espressione Paolo Bonolis. Poi, perché nella presa in giro di Marlon Brando, e quindi dell’Actors’ studio e del metodo di recitaz
Alla Triennale di Milano Meditations on art, grande mostra antologica del maestro americano. Che dal cubismo al futurismo passando per l'astratto, dall'arte classica a quella medievale fino alla pittura cinese, ebbe una sola parola d'ordine: rivisitare
di Silvia Conti
Leggere la storia dell’arte attraverso l’opera di un artista Pop: alla Triennale di Milano è in corso la mostra Roy Lichtenstein. Meditations on Art, una brillante antologica che espone per sezioni tematiche oltre cento opere del maestro americano ed evidenzia le riflessioni dell’artista su cubismo, surrealismo, futurismo, espressionismo astratto, arte classica e medioevale. Dopo le grandi retrospettive su Andy Warhol, Keith Haring e Jean-Michel Basquiat allestite negli anni scorsi, Gianni Mercurio torna a curare una mostra destinata al successo. Roy Lichte
Avventura picaresca nel mondo yiddish, tra la Bessarabia e New York. Peter Manseau vince (il National Jewish Book Award, primo non-ebreo ad avere l'onore) ma non convince
di Alessandra Montrucchio