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FILM

Non ha più lo stesso fascino "rapace" il personaggio interpretato da Richard Gere ne La Frode. Un po' perché alle nefandezze dei grandi finanzieri ormai siamo abituati e un po' perché il regista Nicholas Jarecki abbandona presto l'interesse per il mondo del business per ricucire attorno al suo protagonista il solito, vecchio costume da "American Gigolò"...


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Prima o poi arriva l'età in cui è necessario scegliere se crescere o invecchiare; solo che invecchiare è più facile e non sono i capelli bianchi a rendere stagionati, sono gli anni: Richard Gere ha una candida chioma invidiabile, si muove ancora con quel modo di camminare curiosamente concentrato intorno alle spalle che lo ha reso per sempre elegante a partire da American gigolò (1980) ma gli occhi sono due fessure berlusconiane, e il naso in crescita libera gli ombreggia l'intero volto, senza aumentarne l'intensità espressiva. La sua presenza
15 Marzo 2013

FILM

Jeffrey C.Chandor redige la cronaca delle ultime ore prima del tracollo mondiale: dai palazzi di Wall Street agli interni delle banche, i titoli infetti danno inizio a un'epidemia dalle ricadute globali. Margin Call tratta una materia difficile da raccontare e da capire con piglio narrativo e didattico assieme. Consigliato


di Marinella Doriguzzi Bozzo

"La attuale maxi perdita di 2 miliardi di dollari di JP Morgan per le scommesse perse sui derivati sarebbe in realtà maggiore di un altro miliardo di dollari...". Madrid, Atene, stessa data: "File di correntisti si affrettano a ritirare i loro risparmi dalle banche", nell'illusione del si salvi chi può, già vista durante la Repubblica di Weimar. Intanto sugli schermi televisivi e sui giornali di mezzo mondo infuriano le critiche e le ricette miracolose dei tanti che ritengono di sostituirsi a Obama, alla Merkel, a Monti e altri nomi a piacere, mentre tw
21 Maggio 2012

WEEKEND ATTUALITA'

Le donne come motore di crescita e sviluppo in tutto il mondo. Uno speciale a puntate del New York Times sulla condizione femminile rivela impensabili arretratezze, ma anche sorprendenti punte di progresso. Ad esempio nei paesei musulmani


di Giulia Stok

TFF. Che per gli italiani, se sono cinefili, tutt’al più significa Torino Film Festival, ma per il New York Times sta per The Female Factor. Ovvero, il fattore femminile, inteso come motore di crescita e sviluppo. È da metà gennaio che il quotidiano detentore di più premi Pulitzer al mondo pubblica un serie speciale dedicata alla condizione delle donne nel diversi continenti. Scorrendo le decine di articoli si scoprono impensabili sacche di arretratezza e altrettanto inattese punte di progresso.   Nell’avanzata Germania guidata da una donna (guarda
13 Marzo 2010