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LIBRI - NARRATIVA

Timidezza e dignità è la parabola di Elias Rukla, un insegnante di liceo che davanti all'indifferenza dei suoi allievi prende coscienza della propria mediocrità. Il personaggio inventato da Dag Solstad incarna una generazione frustrata e "indebitata", con un grande futuro alle spalle


di Giulia Stok

Come può un professore di liceo di mezza età, che ha scelto quel mestiere con una profonda motivazione e con commovente fiducia nelle persone e nel futuro, arrivare a chiedersi se non crede più nella democrazia? E non siamo in Italia, badate, ma nella civilissima Norvegia, con la quale evidentemente condividiamo una classe di insegnanti frustrata, sottopagata e incompresa.    Elias Rukla fa leggere L’anitra selvatica di Ibsen a una classe di maturandi nel modo più meritorio possibile: cercando cioè di scoprire con la sua stessa lezione qualcos
07 Aprile 2011

WEEKEND ATTUALITA'

Le donne come motore di crescita e sviluppo in tutto il mondo. Uno speciale a puntate del New York Times sulla condizione femminile rivela impensabili arretratezze, ma anche sorprendenti punte di progresso. Ad esempio nei paesei musulmani


di Giulia Stok

TFF. Che per gli italiani, se sono cinefili, tutt’al più significa Torino Film Festival, ma per il New York Times sta per The Female Factor. Ovvero, il fattore femminile, inteso come motore di crescita e sviluppo. È da metà gennaio che il quotidiano detentore di più premi Pulitzer al mondo pubblica un serie speciale dedicata alla condizione delle donne nel diversi continenti. Scorrendo le decine di articoli si scoprono impensabili sacche di arretratezza e altrettanto inattese punte di progresso.   Nell’avanzata Germania guidata da una donna (guarda
13 Marzo 2010

POLITICA

Prendiamo sul serio la battuta del leghista Castelli: ecco come sarebbe la nuova bandiera italiana. E quali sarebbero le altre inevitabili conseguenze


di Massimo Balducci

Come ha fatto notare ieri il nostro ministro degli Esteri Frattini, ci sono già nove paesi europei (veramente sarebbero dieci, ma vabbè) che hanno una croce sulla bandiera (veramente lui ha detto “crocifisso”, ma vabbè) e dunque cosa ci sarebbe di strano se l'Italia diventasse il decimo o l’undicesimo? Sta bene dunque: facciamo per un momento il grosso sforzo di prendere sul serio la simpatica provocazione di Roberto Castelli, e dimenticare la valanga di insulti con cui è stata ricoperta dai suoi stessi colleghi di governo (concorderete peraltro ch
01 Dicembre 2009