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TEATRO

Satira per attrice e pupazze sul lusso di essere donne, sottotitola lo spettacolo diretto e interpretato da Marta Cuscunà esponente di un presunto "teatro al femminile". Si apprezzano le doti attoriali ma il testo, ambientato in tempi antichi e cupi, specie per il gentilsesso, resta confinato nella caricatura


di Igor Vazzaz

 Uno dei refrain più usati e abusati della nostra critica scenica, unitamente agli immancabili noncisonopiùautori, serriamolefilaadifesadelnostroteatro, comefaràlacriticaasopravvivere, è quello riguardante drammaturgia e spettacolo al femminile. Come se l’espressività sia inoppugnabilmente questione di gender. Non vogliamo liquidar temi complessi (sono i refrain a banalizzare), ma restiamo convinti, innamorati come siamo e non da ieri di alcune grandi “attautrici” (Franca Valeri e Lucia Poli su tutte), che la questione di cui sopra sia
14 Novembre 2012

FILM

I fratelli Coen portano per la seconda volta sullo schermo un romanzo di Charles Portis del 1968. Al fianco di Jeff Bridges (nella parte dello sceriffo guercio che valse l’Oscar a John Wayne) spicca il personaggio della giovane cowgirl Mattie, piccola femminista ai tempi del Far West 


di Sandra Petrignani

Ha l’età di Lolita, la determinazione di Jo di Piccole donne, la fiducia nel futuro di Pollyanna e la passione per l’avventura di Pippi Calzelunghe. Si chiama Mattie (la strepitosa attrice tredicenne Hailee Steinfeld) e la sua storia, creata in un romanzo americano del 1968 da Charles Portis, Un vero uomo per Mattie Ross, rivive per la seconda volta sul grande schermo nel nuovo film dei fratelli Coen.   La prima fu nel ’69 ne Il Grinta che valse il suo unico Oscar a John Wayne. Ma a parte il titolo originale, True Grit, i Coen prendono le distanze da quel pr
16 Febbraio 2011

ARTE SCANDINAVA

La nuova mostra di Goldin espone le opere meno note dell'artista, indagando la sua ossessione per la figura femminile e il suo periodo post simbolista. Intorno, una carrellata di autori meno noti e paesaggi che trasudano angoscia


di Chiara Di Stefano

Quando ci si pone nell’ottica di visitare una mostra organizzata da Linea d’Ombra si ha sempre il fondato sospetto di partecipare ad una sorta di rito collettivo, un poco come portare la nipotina dodicenne a vedere il cinepanettone di turno: non ci invoglia ma va fatto, perchè nel bene o nel male tutti ne parleranno.   La mostra Munch e lo spirito del Nord ha attirato folle interessate a vedere le opere del celebre artista scandinavo, e in effetti una bella selezione dell'artista de L'Urlo, alla fine del percorso, fa da contrappunto a tutta l’arte
26 Gennaio 2011

ATTUALITA'

Il 9 maggio 1960 faceva il suo debutto negli Stati Uniti il famoso anticoncezionale, che ha dato un contributo decisivo alla liberazione (sessuale e non solo) delle donne


di Margherita Granbassi

Pubblichiamo il capitolo dedicato all'argomento della Guida al corpo della donna dalla A alla Z, di Carlo Flamigni e Margherita Granbassi, libro edito da Giudizio Universale    (leggi la scheda)      Forse sarà la conformazione anatomica, il fatto che il pene sporge in avanti mentre la vagina rientra. Forse sarà la circostanza che nel coito l’uomo deve compiere un’azione muscolare e la femmina attendere quest’azione. Certo è frequente l’affermazione che le donne “sono” mentre i maschi “fanno”. Una dis
08 Maggio 2010

ATTUALITA'

La Francia lo vieta negli uffici e sugli autobus. Invece il velo islamico va rispettato come quello delle suore o delle spose


di Margherita Granbassi

Pubblichiamo un capitolo dalla prima delle guide di Giudizio Universale. La Guida al corpo della donna dalla A alla Z, firmata da Margherita Granbassi e Carlo Flamigni, sarà in libreria l’8 marzo                   In origine il velo non è una cosa che si mette sopra la testa, ma è una parte della testa stessa. Ecco che cosa scriveva San Paolo nella prima lettera ai Corinzi: “Non è forse la natura stessa a insegnarci che è indecoroso per l’uomo lasciarsi crescere i capelli mentre è una glor
28 Gennaio 2010

WEEKEND - LETTERATURA

Esiste, al di là di antiquati pregiudizi, uno specifico femminile in letteratura? L'indagine di una scrittrice


di Sandra Petrignani

L’argomento si ripropone regolarmente: esiste una letteratura femminile? Ha senso dividere la letteratura, al di là di un elemento brutalmente sociologico legato al sesso degli autori, in maschile e femminile? Non sarà che continuando a distinguere le due categorie si finisce per ghettizzare i libri scritti da donne? Capita che mi trovi a cena con un amico autore di saggi ammirevoli, Massimo Onofri, critico militante capace di severità inaudita, docente universitario, firma fissa dell’Avvenire, e poi collaboratore della Stampa, L’Indice, Nuovi Argomenti,
08 Gennaio 2010