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FILM

I fratelli Coen portano per la seconda volta sullo schermo un romanzo di Charles Portis del 1968. Al fianco di Jeff Bridges (nella parte dello sceriffo guercio che valse l’Oscar a John Wayne) spicca il personaggio della giovane cowgirl Mattie, piccola femminista ai tempi del Far West 


di Sandra Petrignani

Ha l’età di Lolita, la determinazione di Jo di Piccole donne, la fiducia nel futuro di Pollyanna e la passione per l’avventura di Pippi Calzelunghe. Si chiama Mattie (la strepitosa attrice tredicenne Hailee Steinfeld) e la sua storia, creata in un romanzo americano del 1968 da Charles Portis, Un vero uomo per Mattie Ross, rivive per la seconda volta sul grande schermo nel nuovo film dei fratelli Coen.   La prima fu nel ’69 ne Il Grinta che valse il suo unico Oscar a John Wayne. Ma a parte il titolo originale, True Grit, i Coen prendono le distanze da quel pr
16 Febbraio 2011

FILM

Da oggi nelle sale italiane il secondo film di Micha Wald: Simon Koniaski è un uomo che, a quarant'anni suonati, viene scaricato dalla moglie e torna a vivere dal padre. Parenti paranoici, caricature di rabbini, caotiche cene di famiglia e rocamboleschi viaggi in macchina a completare il solito carosello di humour yiddish


di Andrea B. Previtera

Diluvi universali, schiavitù, aperture di mari, genocidi, fondazione di stati: quante ne dovranno ancora toccare al popolo di Israele prima di essere (ri)preso più seriamente dall'occhio della cinepresa? Simon Konianski, di Micha Wald, è l'ennesimo film a budget limitato che sfrutta come ingrediente vivificante una categoria già di per sè dai colori forti, saturandoli ulteriormente ad arte.   Con un sentore di figurine sostituite, parrebbe lo stesso album di Kusturica, dove nomi e costumi gitani vengono rimpiazzati da candelabri a sette braccia e slang e
09 Aprile 2010

FILM

E' inutile opporsi al caos: questa la morale di A serious man, ultima fatica di Ethan e Joel Coen, in cui una distruttiva serie di eventi sconvolge la vita di un matematico ebreo


di Andrea B. Previtera

“Io non ho fatto niente”, sostiene Larry Gopnik – un uomo serio, matematico di origine ebraica e protagonista dell’ultima fatica dei fratelli Coen. Lo ripeterà più volte durante lo scorrere di una pellicola che ci mostra come la totale autodeterminazione e l’assoluto abbandono all’entropia degli eventi, finiscano comunque per convergere: l’ultima fatica dei fratelli Coen è una fatica non priva di frutti (amari e parzialmente proibiti). Un cast di nomi poco altisonanti (Michael Stuhlbarg, Richard Kind, Fred Melamed, Sari Lennick &nd
14 Dicembre 2009

FILM

Ne L'uomo che fissa le capre interpreti, storia e scenari sembrano dei fratelli Coen. Ma dietro la macchina da presa non ci sono loro


di Andrea B. Previtera

L’uomo che fissa le capre, innanzitutto, non è un film dei fratelli Coen. E’ un curioso dovere, quello di iniziare una recensione con un’avvertenza da spot pubblicitario potenzialmente ingannevole, curioso ma irrinunciabile. Gridano “Coen” già prima di mettere piede in sala il titolo della pellicola, il cast (George Clooney, Jeff Bridges, Ewan McGregor, Kevin Spacey), persino l’impostazione grafica della locandina. Tuttavia L’uomo che fissa le capre non è un film dei fratelli Coen. Regista (alla prima prova sul campo) è inve
02 Dicembre 2009