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SPECIALE LIBRI

Due scrittrici esordienti, due libri di successo che appartengono a generi diversi ma hanno molti punti in comune: due amiche da un lato e due fidanzati dall'altro, due storie di disagio e mal di vivere. Recensione in parallelo di Silvia Avallone e Antonella Lattanzi: due grandi promesse, due piccole delusioni


di Alessandra Minervini

Silvia Avallone e Antonella Lattanzi, esordienti dalle penne d'oro, sono cresciute negli anni Ottanta: gli anni del reflusso (politico), del rigetto (televisivo) e del rampantismo (di facciata). Quasi coetanee, forse non si sarebbero mai conosciute (la prima è nata a Biella, la seconda nella levantina Bari) se, negli ultimi mesi, non avessero condiviso gli scaffali più in vista di (quasi tutte) le librerie italiane e se non fossero spalleggiate da (quasi tutte) le recensioni nazionali.    Dunque, perché scriverne? Se tutto è già stato detto, letto,
13 Maggio 2010

LIBRI

I giorni della Rotonda di Silvia Ballestra racconta la militanza degli anni Settanta, l'eroina degli Ottanta e il successivo riflusso vissuti in provincia


di Matteo Di Gesù

Non so esattamente dopo quante parole il lettore di un articolo che parla di un libro di Silvia Ballestra si aspetti di incorrere nella parola "giovani". Ma immagino presto, molto presto: diciamo nelle prime cinque righe. Dico questo perché ho l’impressione che la pigrizia mentale con la quale, nel senso comune, si trascura meticolosamente di aggiornare le rubriche dello schedario della narrativa italiana contemporanea, oltre a impaniare inesorabilmente gli autori nell’etichetta che in origine venne appiccicata loro, possa indurre a fraintendimenti marchiani. E che
26 Febbraio 2010

ATTUALITA'

Il massacro del terremoto e l'inquietudine dei quadri naif. Il riso che non si coltiva più e l'eroina che transita a tonnellate verso gli Usa. Le rivolte degli schiavi e le leggende sugli zombie. L'Aids e i dittatori. Immagini di un paese dove la tragedia è quotidiana


di Enrico Deaglio

Quando si è avuta notizia del terremoto, ho mandato una mail alla mia vecchia amica Anna, che vive a Parigi. Una ventina di anni fa, Anna Devoto fu la produttrice e sceneggiatrice di un film del regista tedesco Thomas Harlan, Souvenance. “Sai qualcosa?”, le domandavo. “No, da vent’anni non so più niente, se non che Haiti è diventata una plaque tournante dell’eroina verso gli Stati Uniti, complici governo e militari”. Il film Souvenance era, sotto la forma di una fiaba, un film militante che ebbe molti premi. C’era un morto riportat
21 Gennaio 2010

LIBRI

Vittorio Giacopini, già autore de Il Re in fuga. La leggenda di Bobby Fischer, racconta la storia di Dean Benedetti, l'italoamericano più calunniato della storia del jazz


di Dario De Marco

“In California a Charlie Parker riusciva difficile trovare la droga, più difficile che a New York: il suo problema era questo. Glielo risolse una volta per tutte Dean Benedetti, un ex sassofonista che aveva per lui una vera venerazione e che lo seguiva dovunque andasse per ascoltarlo e registrare i suoi assoli. Aveva smesso definitivamente di suonare dopo averlo sentito una volta”. Da questo minuscolo brandello del monumentale Jazz di Arrigo Polillo, Vittorio Giacopini è partito sulle tracce del misterioso Benedetti, l’italoamericano (nell’America degli an
15 Gennaio 2010