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FILM

L'esordio dietro la macchina da presa di Laura Morante ha un cast e una produzione tutte francesi: la sua protagonista, Amanda, ha un rapporto conflittuale con l'altro sesso, finché non incontra Antoine, maschio perfetto in quanto (finto) gay. Una commedia che, con la scusa degli "uomini manichino", prende in giro soprattutto le donne. Da venerdì nelle sale


di Sandra Petrignani

Che il film d’esordio di Laura Morante, Ciliegine, esprima un punto di vista tutto femminile, mettendo per una volta gli uomini all’angolo, non disturba per nulla una spettatrice come me piuttosto stanca, quando non esasperata, dagli stereotipi del personaggio-donna offerto dalla tv, da certo cinema e anche da un bel po’ di narrativa (non solo a firma maschile) contemporanei.  Si può persino dire che il pregio di questa commedia sentimentale sia anche il suo difetto: insomma gli uomini sono funzioni del racconto, niente di più, manichini utili all’evo
13 Aprile 2012

FILM

Figlia di psicologa (Morante) e stimato architetto, la liceale Rosa si innamora di un gentile settantenne (Jannacci), mettendo in crisi le idee progressiste dei genitori. L'antidoto a Vacanze di Natale, si era detto. Ma La bellezza del somaro è una farsa che con i film rivali ha più di qualche punto in comune


di Andrea B. Previtera

Dopo aver appreso che il riccio è elegante, è tempo di essere informati che il somaro è bello. Sulla nuova formula aggettivo - preposizioni articolata – nome di bestia, ecco La bellezza del somaro, con Sergio Castellitto, per la regia di Sergio Castellitto, tratto da un libro della moglie di Sergio Castellitto (Margaret Mazzantini).   Un film con una prerogativa virtuosa, almeno nelle intenzioni del buon Sergio: contrastare l'ondata dei cosiddetti cinepanettoni. Mette le mani avanti, il marito barra attore barra regista: “I toni nevrastenici del film sono
04 Gennaio 2011

FILM

Il figlio più piccolo è una sorta di commedia all'italiana, ambientata in moderni scenari, più scialbi e cattivi


di Andrea B. Previtera

Mettiamo le mani avanti: questa è una recensione di difficile stesura. Difficile, perchè forzata a gravitare intorno al brutto ed al banale, spigoli che Il figlio più piccolo non cerca di nascondere, ed anzi sottolinea, e sottolinea, e sottolinea ancora. Dunque, Pupi Avati alla regia per un uso finalmente decoroso di Christian De Sica, affiancato a Luca Zingaretti. Un accostamento che sembra riproporre nel rapporto simbiotico tra i personaggi di fantasia quello individuato negli attori veri e propri. Poi, una buona Laura Morante a completare un cast... adeguato.  &nbs
26 Febbraio 2010