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TEATRO

Tre uomini normali, risvegliati da un coma di diversi anni, smettono di essere pezzi di legno e tornano a "volare" grazie alla magia teatrale della compagnia Babilonia Teatri. Tra provocazione e surrealismo, la formazione veneta si conferma una delle realtà più interessanti del nostro teatro contemporaneo


di Sergio Buttiglieri

Il tema è spinoso: è lecito mettere in scena persone che hanno sofferto? E’ strumentale utilizzarli come attori? E’ legittimo riderne se, in certi momenti, le battute lo richiedono? E’ corretto emozionarsi se in altri momenti le riflessioni si fanno impietose? O proprio così si rischia di cadere nel pietismo?    Queste le riflessioni che mi tormentano quando osservo la Prima Nazionale al Teatro Storchi di Modena dello spiazzante lavoro dei Babilonia Teatri, una delle più interessanti e vitali formazioni del nuovo teatro italiano. La gio
19 Dicembre 2012

TEATRO

L'indimenticato personaggio di Alfred Jarry restituito alle scene dall'allestimento di Roberto Latini: sbuca dal nulla e ci squaderna davanti un complesso gioco di scatole tutto teatrale, che va dai testi di Shakespeare al Pinocchio rivisitato da Carmelo Bene. Ma è molto di più del solito rosario di citazioni...


di Igor Vazzaz

Merdra! Non si può iniziare altrimenti. La storpiatura escrementizia con cui ha inizio il testo del giovane Jarry è sciente disarticolazione logico-sonora che rompe un silenzio atavico per lasciar dietro sé il cadavere del linguaggio, un simulacro tumefatto e inerte. Arrivare a Ubu dal niente assoluto, dal nitore di quella scatola vuota che è la scena: la prima visione offertaci da Roberto Latini e Fortebraccio Teatro è muta, sospesa in una dimensione metafisica e inquietante. Un sole (o un gong?) disegnato dalle luci sul fondale ed ecco l’ingresso sile
22 Febbraio 2012

RADIO

Interpreti del teatro che leggono grandi classici: questa la ricetta vincente di Ad alta voce, che su Radio 3 rievoca sensazioni d'infanzia


di Franco Milanesi

Rispetto ad altri paesi europei gli audiolibri in Italia occupano un settore irrisorio del mercato librario. E anche i reading pubblici, eventi di lunga e varia tradizione in tutto il mondo e presso tutte le culture, anche se più diffusi di un tempo, stentano a consolidare la loro presenza. Stupisce dunque che una trasmissione come Ad alta voce abbia incontrato favori così estesi, come dimostrano i dati di ascolto e gli attivissimi blog dei radioascoltatori. Stupisce anche che a fronte di tale successo la Rai non si doti di un archivio podcast della trasmissione, una memoria che
23 Dicembre 2009