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TEATRO

Veri o falsi che siano, gli Urka in esilio raccontati nel romanzo di Nicolai Lilin stanno conoscendo in Italia un plauso unanime in ogni disciplina artistica. Se Gabriele Salvatores ha già provveduto a tradurre il testo per il cinema, Giuseppe Miale di Mauro lo porta a calcare le assi del palcoscenico, ma i risultati non convincono fino in fondo.


di Igor Vazzaz

Se è vero che gli Urka siberiani ritenevano i soldi qualcosa di sporco e incline alla corruzione di chi li maneggia al punto da proibirsi di portarseli a casa e seppellirli lontani dalle abitazioni (a onor del vero, pure il vituperatissimo Occidente ha una consolidata, carsica tradizione di spregio monetario, testimoniata peraltro nel bel libro Il denaro Sterco del demonio di Massimo Fini), se ne potrebbe evincere che, a un primo sguardo, Nicolai Lilin non dev’essere poi granché siberiano. Dal successo assoluto del suo primo romanzo, l’eclatante Educazione siberiana p
15 Aprile 2013

LIBRI - SAGGISTICA

Meno letteratura, per favore! si intitola il saggio di Filippo La Porta, che denuncia un mercato culturale dove uscite e eventi si moltiplicano e la sostanza si riduce. In tempi in cui si scrive e si legge perché "fa chic", il critico militante va a scovare nomi e titoli che resistono alle mode


di Giuseppe Grattacaso

Nella convinzione che viviamo in un periodo in cui “tutti smaniano di raccontarci qualche storia” e che “rischiamo così di affogare nella fiction”, Filippo La Porta con il piglio del critico militante e il rigore dello studioso di letteratura, scandaglia l'ultimo decennio, alla ricerca di prodotti narrativi che abbiano quel carattere utopico di ricerca conoscitiva e linguistica che la letteratura per suo statuto dovrebbe sempre coltivare.   Il percorso è chiaro fin dal titolo del volume: Meno letteratura, per favore!, dove l'invito pressante ed e
18 Aprile 2011

DOCUMENTARI - DVD

Il documentario di Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio e Peppe Ruggiero denuncia le ricadute dell'emergenza monnezza sull'allevamento e l'agricoltura campana. Sono passati tre anni e quasi nulla è cambiato


di Alessandra Testa

"Questa è la terra mia". E’ la frase che si scolpisce nella mente durante la visione di Biùtiful cauntri, il documentario di Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio e Peppe Ruggiero sull’infinita emergenza rifiuti in Campania realizzato nel 2007, e che risuona ancor oggi nel cervello mentre si cammina per le strade di Napoli. Una Napoli, soprattutto la periferia, ancora in preda ai rifiuti nonostante il governo giuri e spergiuri il contrario.   "Questa è la terra mia" è molto più di un grido di dolore, è un mon
31 Gennaio 2011

TEATRO

In Terra Padre Eugenio Allegri e Neri Marcoré leggono racconti di Saviano precedenti e successivi al romanzo, con cui condividono tematiche e toni. Un testo di denuncia ringhiato e rabbioso, cui poco riescono ad aggiungere attori e regia


di Igor Vazzaz

Se, negli ultimi mesi, un risultato irritante s’è ottenuto, malgré soi, all’indirizzo di Roberto Saviano, è proprio quello di rendere impossibile, quando non vischioso e contraddittorio, esprimere un qualsiasi giudizio sulla sua persona o la sua opera. E la colpa, questa colpa, non è certo sua, d’uno scrittore che cerca di fare il proprio mestiere, nella non banale posizione di chi è destinato a spaccare in due l’opinione pubblica ogniqualvolta respiri. Con tale sentimento, dunque, ci accingiamo ad assistere a Terra padre, spettacolo c
09 Dicembre 2010

LIBRI

Il libro del sociologo Alessandro Dal Lago sul caso Gomorra come è al centro di infuocate polemiche: da un lato i critici di Saviano (non è più solo Berlusconi a dire che danneggia l'immagine dell'Italia), dall'altro i suoi accaniti sostenitori. Ecco perché, invece, la strenua difesa del ragazzo minacciato dalla camorra e le perplessità sull'opera letteraria possono coesistere


di Roberto Basso

A vent’anni vivevo a Napoli e volevo fare il giornalista, quando il giornalista del Mattino Giancarlo Siani venne ucciso dalla camorra. Forse è per questo che sono riluttante alle critiche che montano su Roberto Saviano, pur condividendo i commenti critici sulla qualità letteraria di Gomorra. Eppure devo correggermi, perché Roberto Saviano è soggetto distinto dal suo personaggio-mito, affermatosi nel volgere di pochi anni. E mentre il primo va difeso (fisicamente, con la scorta) il secondo merita un’analisi critica come quella condotta da Alessandro Dal
18 Giugno 2010