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TELEVISIONE

Dopo nove anni di assenza la Guzzanti torna sugli schermi. Nel frattempo è cambiato il governo e pure la rete che la ospita: forse per questo la prima puntata del suo nuovo show, Un due tre stella, andata in onda ieri sera su La7, è sembrata incapace di mordere soprattutto sull'attualità più stretta


di Alessandra Chiappori

Sarà la prima serata, sarà il governo Monti che a forza di sobrietà ha ingrigito anche la satira, oppure saranno i nove anni di assenza della Guzzanti dal televisore, ma il suo Un due tre Stella sa tanto di minestra riscaldata. La campagna pubblicitaria sul nuovo show serale ha martellato il pubblico di La7 per un mese, con gli spot di imitazioni già note – Moana Pozzi, Barbara Palombelli, Lucia Annunziata - ma nessuna anticipazione, così da mantenere un alone di mistero e lasciar presagire qualcosa di nuovo dietro l’
15 Marzo 2012

CINEMA D'ESTATE

Verso il lontano oriente, nella fantasia o nel tempo, a trovare i vecchi amici degli anni della scuola. Anche d'estate vedere un film significa soprattutto viaggiare: e con i nostri consigli non servono nemmeno le sale aperte


di Marinella Doriguzzi Bozzo e Andrea B. Previtera

   AMICHEVOLE: Per ricordare i compagni di un tempo e per apprezzare quelli di oggi      Le ragioni dell'aragosta di Sabina Guzzanti, Italia, 2007, 100 m Un bel film su come eravamo e su come non potremo più essere: affettuoso e umile, divertente e malinconico, girato come un documentario di famiglia, e al tempo stesso del tutto inventato. Da un’immaginaria petizione di altrettanto immaginari pescatori di aragoste della Sardegna Occidentale, nasce il pretesto per riunire - dopo 15 anni - quasi tutta la compagnia del programma satirico Avanzi (Rai 3, 1
28 Luglio 2011

FILM

Con la cinepresa sui luoghi devastati dal  terremoto, Sabina Guzzanti accantona i toni chiassosi della partigianeria e impara a farsi da parte. Il suo film pone interrogativi che, risentiti alla luce di certe recenti dichiarazioni, si tingono di un'attualità sempre più inquietante


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Ci siamo chiesti per qualche giorno se andare a vedere questo documentario-inchiesta. E poi, ci siamo anche domandati se, dopo averlo visto, avremmo avuto la voglia o la fermezza di recensirlo. Perché, leggendo i giornali, sapevamo che in qualche modo avremmo trovato, compattato in un'impermeabile evidenza, quello che lo stillicidio quotidiano ci aiuta, se non ad assorbire, ad accantonare come un dovere rimandabile, e poi a dimenticare in una autogiustificazione di impotenza. Perché ci imbarazzano le requisitorie, per quanto sacrosante, ad una sola via o dimensione, nonostante un
04 Giugno 2010

LIBRI

Dal terrorismo allo Stato di polizia: una raccolta di scritti per ragionare a freddo su un argomento caldo. Vari autori (tra cui Slavoj Žižek) e vari approcci: dal saggio politologico alla riflessione sul film A history of violence


di Roberto Basso

È più facile parlare di violenza in assenza di violenza. Il parlarne in astratto, collocandola tra i meccanismi della storia come un lubrificante, la priva del potere emozionale che sempre scatena “la violenza fisica, umana, che produce terribili effetti sul corpo umano”, lo stesso potere capace di muovere alla pietas Sabina Guzzanti davanti al viso ferito del capo, restituito inaspettatamente a una umanità dolorosa. Pure nel vuoto artificiosamente emozionale dell’astrazione, l’esercizio della riflessione sulla violenza è una necessità
18 Dicembre 2009