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FILM

Il politico corrotto e puttaniere che Antonio Albanese creò per la tv debutta al cinema con la regia di Giulio Manfredonia. Come la miglior commedia all'italiana, Qualunquemente mette il nostro malcostume politico e sociale di fronte ad uno specchio deformante (ma non troppo)
 


di Andrea B. Previtera

Ve li ricordate i film del Ragionier Ugo Fantozzi? Che cos'erano, infine, quei film? Un esorcismo. Una rappresentazione burlona ed esasperata del peggio di uno stato sociale. Come certe maschere grottesche di demone, o spirito maligno: inscenare, deridere, per diminuire lo spavento. Eravamo sul finire degli anni settanta, e c'erano da esorcizzare gli spettri delle caste da ufficio, del superlavoro, e di una certa pochezza piccolo borghese.   A quasi quarant'anni di distanza, quegli spettri sembrano miti apparizioni degne di Lourdes, e nelle tenebre di un panorama sociale, culturale e poli
24 Gennaio 2011

LA TV IDEALE/2

Continua la serie di articoli in cui Giudizio Universale invita gli intellettuali a inventare la televisione del futuro. Vincitrice del premio Campiello 2010 con il romanzo Accabadora, Michela Murgia avanza tre proposte di format per il nostro palinsesto ideale


di Michela Murgia

Nella mia rete televisiva ideale ci sono tre programmi pedagocici imprescindibili.    CI HO PAURA Il primo è un documentario tematico e si chiama Ci ho paura. In ogni puntata analizza una delle principali paure sociali italiane. Ti spaventa lo sguardo mediorientale del kebabaro? Temi il contagio di una malattia virale? Che il caro vita si mangi i soldi che hai evaso al fisco? Che il gay voglia davvero i tuoi stessi diritti? Che su Facebook si nascondano altri maniaci sessuali oltre te?    Stai sereno: il programma analizza, con servizi, docufiction, grafici
09 Novembre 2010

BREVE-MENTE


di Faina

La serva serve, diceva Totò. E il servo? Muto, dice l’arredatore. Ma qui abbiamo un caso di servo parlante, o cripto-servo. Fuor di metafora, e dentro la cronaca: ieri Gianfranco Fini ne ha fatta un’altra delle sue, dicendo che ci vorrebbe “una leggina di poche righe in cui si afferma che chi è stato condannato con sentenza definitiva per reati contro la pubblica amministrazione non si può candidare per cinque anni”. I soliti elogi: ecco, lui sì che è diverso. Ma nessuno ha fatto notare che quella leggina esiste già. Si chiama c
23 Febbraio 2010

POLITICA

Accusato di essere al centro di un sistema di corruzione, favori, tangenti e sesso, Guido Bertolaso dà le dimissioni, ma solo per finta. Dopo il potere esecutivo e legislativo, il Cavaliere si appropria anche di quello giudiziario, ed emette la sua sentenza


di Angelo d'Orsi

Nell’Italia liberale, il sindaco di Bologna forse sarebbe finito in galera, ma sarebbe stato preceduto da altri, numerosissimi funzionari o amministratori, con capi d’imputazione di scarsissimo peso. Il factotum Bertolaso, un uomo della Provvidenza in sedicesimo, accusato (con un repertorio di prove impressionante) di nefandezze amministrative, politiche e morali, sarebbe stato non solo arrestato, ma gli sarebbe stato inibito ogni possibile ritorno alla vita pubblica, dopo aver scontato la pena. Sia Delbono, il sindaco bolognese, sia Bertolaso, si sono dimessi dagli incarichi: ma p
12 Febbraio 2010