Si chiama Rrose come Rrose Selavy, l'alter ego femminile di Marcel Duchamp alla cui arte la nuova testata diretta da Massimo De Nardo si ispira, nell'intento di "mandare in frantumi la banalità del linguaggio". Una scommessa coraggiosa, rigorosamente su carta
di Giuseppe Grattacaso
Impresa gravosa, irta di difficoltà, in qualche misura estranea allo spirito dei tempi, appare la progettazione, la realizzazione, la pubblicazione di quelle riviste che siamo costretti oggi a definire cartacee, visto che il mondo brulica di periodici, ma diffusi per la maggior parte attraverso il mezzo della rete virtuale. Nulla di male che articoli e riflessioni viaggino online, visto che le idee sono per definizione appunto virtuali. L'importante è poi in fondo che lascino qualche traccia nelle nostre vite, che abbiano modo di arrivare, non importa quale sia il canale,
Il lamento funebre arriva dalla Fiera del Libro di Francoforte: non solo per l'editoria cartacea ma per la letteratura di élite in genere. Basta con i soliti scrittori, dai soliti paesi, che scrivono per le solite case editrici. Dalla nostra visita, tutto ormai sembra spingere verso un'editoria senza barriere, tecnologiche, economiche o geografiche
di Massimo Balducci
Questo resoconto non sarà l’ennesima prece per San Libro martire, crocefisso dalla crisi economica e dal progresso informatico. E tantomeno sarà un allarme sulla crisi dell’editoria italiana, anche perché l’Italia - vista dalla fiera del libro di Francoforte - è davvero tanto piccola da essere praticamente introvabile (e infatti io non l’ho trovata, non avendola peraltro neanche cercata). Certo, uscire dal recinto delle nostre beghe comporta dei rischi: per esempio, il disorientamento più totale. E’ vero, ce lo dicono semp
Sotto il falso nome di Elio Rossi, un giornalista anonimo, attivo in una delle più importanti redazioni italiane, osserva e spiega l'intreccio di interessi che rende il nostro stato una vera e propria oligarchia. Ne I professionisti del potere racconta di aver "visto cose" che noi comuni cittadini potevamo solo immaginare
di Gaetano Farina
Samuel Riba è un letterato come non se ne fanno più: costretto a chiudere la sua casa editrice, non sa darsi pace per non aver trovato lo scrittore della vita e lo va a cercare a Dublino. Dublinesque è un capolavoro che omaggia Joyce riflettendo sulla contemporaneità
di Marinella Doriguzzi Bozzo
In Manualetto pratico a uso dello scrittore ignorante, Filippo Tuena racconta le vicende di un malcapitato aspirante autore
di Giampaolo Simi
Un progetto che coinvolge biblioteche, scuole, pediatri e genitori, per supportare la lettura fin dalla tenerissima età. Da quest'anno c'è anche un premio
di Redazione